JCiak – Captain America va alla guerra

captain-america-civil-war-02082016Chissà se il campione del box office Captain America è ebreo. Il quesito da sempre appassiona i fan. Provate a googlarlo e vedrete scorrervi sullo schermo quasi un milione di risposte. L’unico spunto concreto, per così dire, è il suo celebre “C’è un solo Dio e sono sicuro che non si veste così” pronunciata in The Avengers (2012) mentre infila il paracadute prima di lanciarsi giù all’inseguimento di Thor, Loki e Iron Man. Replicata fino all’inverosimile su spilline, poster, loghi e maglietti, la citazione intercetta però un target quasi totale visto che funziona con tutte le religioni monoteistiche ma non risponde alla domanda di partenza. Se sia ebreo oppure no, in realtà non è chissà che importante. Importa invece ricordare, mentre Captain America: Civil War conquista i botteghini di tutto il mondo, che di certo erano ebrei i suoi creatori: Joe Simon e Jack Kirby, entrambi figli di immigrati, che nel 1941 danno vita a Captain America come campione della lotta contro il nazismo.
Per certi versi Captain America: Civil War ci riporta a quegli anni, con un supereroe costretto ad affrontare una situazione che poco a che fare con i cartoni animati e molto con la drammatica attualità di un conflitto internazionale. Diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da Chris Evan, Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson, il film vede Steve Rogers al comando di una nuova squadra degli Avengers, costretta ad affrontare un profondo contrasto interno sul modo migliore di portare avanti la lotta per salvare l’umanità. Nel marzo 1941, anno in cui esce il primo numero di Captain America Comics, siamo in piena guerra mondiale e, nelle intenzioni dei suoi ideatori, il supereroe è una creature “consapevolmente politica”. “Gli oppositori della guerra – spiegheranno – erano tutti bene organizzati: anche noi volevamo dire la nostra”.
La copertina di quel numero, intitolato Meet Captain America, è eloquente. Il capitano nel suo costume a stelle e strisce, ispirato alla bandiera americana, sferra un potente pugno alla mascella di Hitler. Il fumetto, destinato a un successo incredibile, è un elemento di peso nella propaganda democratica e liberale a favore dell’entrata in guerra contro la dittatura nazista.
Dopo la guerra, il super soldato Cap non ha più molta ragion d’essere e il disegnatore Stan Lee provvede a rivisitarlo, aggiornando i suoi nemici e i suoi obiettivi. Il supereroe adesso lotta contro l’ingiustizia e le prepotenze dei potenti per un’America più giusta ma tende a starsene lontano dai fronti internazionali. Fino all’11 settembre, quando i suoi nuovi autori lo rivisitano in chiave critica delle politiche estere statunitensi e fino a questo nuovo Captain America: Civil War che di nuovo lo lancia in prima linea sugli scenari mondiali.

Daniela Gross

(12 maggio 2016)