Setirot – Buonisti

jesurumL’elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra – o meglio, le reazioni all’elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra – è stata un test per verificare lo stato di razionalità/irrazionalità del mondo ebraico (e non solo) che si affaccia ai social media e li affolla. Un test che avrei preferito non vedere. Faccio mie le parole che Anna Foa ha scritto proprio su Moked: “Chi lo definisce in base alla sua origine e alla sua religione fa la stessa operazione degli antisemiti nei confronti degli ebrei. Chi lo giudica non in base alle sue posizioni politiche, cioè per quello che fa, ma per quello che è, cioè musulmano, è un razzista. Non c’è altra parola per definirlo”. Come se non bastasse, non ho mai letto una parola di plauso, incoraggiamento, stima e ringraziamento per Tareq Oubrou, l’imam di Bordeaux pluricondannato a morte dal Califfato e da svariati tagliagola perché combatte davvero l’estremismo e l’integralismo dissennato. (Troppo facile prevedere le reazioni a posizioni come quelle di Anna Foa, mie e di altri: grideranno al “buonismo” (vocabolo, oltre che abusato, del tutto privo di sostanza etico-lessicale). Ma adesso credo sia arrivato il momento di sostenerlo senza timidezze: meglio “buonisti” che razzisti.

Stefano Jesurum, giornalista

(12 maggio 2016)