Qui Torino – Salone del Libro
“La musica, l’ultima speranza”
La discriminazione, persecuzione, prigionia, deportazione e uccisione di migliaia di musicisti durante la Shoah per ragioni pseudo-razziali, politiche, sociali o connesse allo status bellico costituisce un evento epocale per la cultura, l’arte e la civiltà contemporanea. E come tale va studiato, approfondito e divulgato.
A ricordarlo è l’Antologia Musicale Concentrazionaria (ed. Rotas), curata dal musicista Francesco Lotoro e presentata oggi nello stand della Regione Puglia dallo stesso Lotoro insieme a Maria Teresa Milano.
Un impegno irrinunciabile perché le molte migliaia di opere sino ad oggi recuperate dimostrano, come è stato spiegato, “che nel periodo più tragico della storia il genere umano ha avviato i meccanismi più evoluti della conservazione scatenando una enorme esplosione di creatività e lasciandoci un testamento del cuore e dell’intelletto”.
Riportare in vita la musica concentrazionaria non è quindi una libera scelta, spiega Lotoro, “ma una missione e uno dei più importanti traguardi dell’umanità”.
(15 maggio 2016)