Qui Torino – Cultura, energia inesauribile

fotoLibri in cambio di altri libri oppure di un’offerta a sostegno di un’attività culturale o sociale. Questa la ricetta del successo del “Banco dei libri liberi”, allestito per tutta la giornata di ieri nella piazzetta Primo Levi. Un’iniziativa curata da Sarah Kaminski, dell’Università di Torino, in collaborazione con il Gruppo di Studi Ebraici e della Comunità ebraica torinese. Il principio dell’iniziativa, organizzata a margine del Salone del Libro, è stato quello dello scambio volto alla diffusione della cultura ebraica, e così chi aveva libri di argomento ebraico, vecchi volumi, edizioni dimenticate li ha portati al Banco, dove sono potuti passare nelle mani di qualcun altro. Nella giornata di oggi invece al Salone si è svolto l’incontro intitolato “Un ebook per Primo Levi”, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Pub Coder e l’Università di Torino. L’ebook in questione è quello creato per La bella addormentata nel frigo, il racconto che fa parte della raccolta di carattere fantascientifico Storie naturali (1966). A presentarlo sono stati Fabio Levi, direttore del Centro, Stefano Giovannuzzi, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Torino, Maurizio Vivarelli, professore di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia nello stesso ateneo, e Daniela Calisi di Pub Coder, la società che ha sviluppato l’ebook.
“L’obiettivo di questo lavoro era quello di presentare Primo Levi in una forma inedita”, ha sottolineato Levi, ricordando quanto il racconto della Bella addormentata nel frigo si presti particolarmente allo scopo, dato che l’autore aveva creato anche delle versioni per la televisione e per la radio. Un orizzonte che dunque anche negli anni Settanta era già quello della transmedialità, come ha evidenziato Giovannuzzi, ossia la caratteristica di un’opera letteraria di “non rimanere ferma nella carta ma cambiare pelle passando da medium a un altro”. A creare uno strumento che permettesse al lettore di esplorare tutte queste forme di fruizione dell’opera poteva arrivare solo la tecnologia, e nel descrivere il funzionamento avanguardistico della app – con la quale si passa dal testo, a filmati, immagini e registrazioni, e si può interagire anche con il libro cartaceo – Calisi ha osservato come non sia vero il luogo comune che il mondo delle discipline umanistiche sia restio ad avvalersi dell’hugh tech. Lo ha confermato anche Vivarelli, sottolineando come circa il 40 percento dei lettori di oggi usi sia gli ebook sia i volumi tradizionali. “Nella rivoluzione precedente del mondo dell’editoria, quella di Gutenberg, la sperimentazione si è arrestata con Manuzio, che ha codificato e creato un archetipo rimasto invariato. Ma oggi – ha concluso – lo scenario è diverso, e per molti anni ancora assisteremo all’intrecciarsi di molti fenomeni diversi”.
Di simbologia ed ebraismo si è parlato invece allo stand del Salone del Libro della Gran Loggia d’Italia, con l’intervento di
Jaakov Massimo Stella mentre Ester Barbara Ciampi ha spiegato al pubblico della fiera il ruolo dell’associazione Bene’ Berith.
Si intreccia invece la storia della Romania e della sua comunità ebraica nel libro di Mariastella Eisemberg, Il tempo fa il suo mestiere: una storia che racconta di un mondo integrato, che affonda le sue radici nella Belle Epoque poi tradito dalla guerra e della dittatura, come ha spiegato il Consigliere della Comunità ebraica di Torino David Sorani.

(16 maggio 2016)