Lo storico Gadi Luzzatto Voghera alla direzione del Cdec di Milano
Sarà lo storico Gadi Luzzatto Voghera a dirigere a partire dal prossimo Primo settembre il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec) di Milano. A dare notizia della nomina del nuovo direttore, il Consiglio di amministrazione della Fondazione del Cdec, riunitosi in queste ore a Milano. Luzzatto Voghera, docente di storia nella sede di Padova della Boston University ed editorialista di Pagine Ebraiche, raccoglierà dunque il testimone dallo storico Michele Sarfatti, attualmente alla guida dell’istituzione che svolge un ruolo fondamentale nella ricerca e nello studio della storia dell’ebraismo contemporaneo in Italia. “Il Cdec costituisce un centro propulsivo per la cultura ebraica del nostro Paese – le prime parole di Luzzatto Voghera dopo la nomina – È una realtà che ha molte competenze al suo interno, tutte da valorizzare, utili sia all’ebraismo italiano sia alla società in generale. Ad esempio una delle questioni cruciali su cui lavora il Cdec è l’antisemitismo, molto attuale perché si tratta di un fenomeno in grande trasformazione. Così come la Shoah, che è Memoria ma non solo”. Poi un ringraziamento all’attuale direttore: “Ci tengo a dire che devo imparare molto da Michele Sarfatti, che ha dato un grandissimo contributo a sviluppare questo centro. Tutte le persone che lavorano qui sono un valore aggiunto. Probabilmente cambieranno alcune cose perché è cambiato il modo di fare cultura e di comunicarla”. Punto su cui è d’accordo Sarfatti, che ha espresso la sua soddisfazione per la nomina di Luzzatto Voghera. “Sono convinto che saprà dirigere bene l’istituto e saprà portare nuove energie. In generale credo che sia giusto e opportuno che gli istituti culturali si rinnovino con una certa frequenza: soprattutto – spiega Sarfatti – realtà come il Cdec, che sono legate alla contemporaneità, all’ebraismo di oggi, devono corrispondere alla vita che si respira in quel dato momento, in quella data epoca. Il rinnovo dunque è vitale”.
Classe 1963, Luzzatto Voghera ha conseguito il dottorato in storia con una tesi sull’emancipazione degli ebrei in Italia, è autore di numerose pubblicazioni sull’ebraismo italiano e sull’antisemitismo, e attualmente è direttore scientifico della Biblioteca Archivio Renato Maestro della Comunità ebraica di Venezia. Con la sua nomina al Cdec, l’auspicio formulato dal Cda della Fondazione dell’ente milanese, si proseguirà nel potenziamento dell’istituzione “nell’attività di ricerca, nelle collaborazioni a livello nazionale e internazionale, nella digitalizzazione degli archivi e della documentazione, nella sua presenza attiva nelle iniziative didattiche, culturali, editoriali volte a diffondere la conoscenza delle vicende degli ebrei in Italia nell’età contemporanea”. Tematiche, queste ultime, di cui Luzzatto Voghera ha più volte scritto nei suoi seguiti e apprezzati contributi pubblicati sul Portale dell’ebraismo italiano e sul mensile Pagine Ebraiche. Tanti gli spunti di riflessione offerti in questi anni dallo storico. Tra questi, ad esempio, molto attuale – in virtù delle elezioni UCEI del prossimo giugno – la sua analisi sul ruolo della politica all’interno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Su queste pagine, infatti, il neodirettore del Cdec ricordava come “l’UCEI rappresenta sul piano amministrativo e organizzativo le comunità ebraiche” e “non è in alcun modo un organo politico e non esiste – né potrebbe esistere – una linea politica univoca degli ebrei italiani”. “Gli ebrei iscritti alle comunità in Italia sono cittadini italiani – continuava Luzzatto Voghera – e hanno diverse convinzioni politiche sia per quanto riguarda la realtà italiana, sia per quel che riguarda Israele e il conflitto Israelo-Palestinese. Questa pluralità di opinioni trova giustamente spazio sugli organi di informazione gestiti dall’UCEI, che adempie in questo modo alla sua funzione di organismo rappresentativo unitario, al cui interno viene garantita libertà di espressione. L’idea stessa che l’UCEI debba assumere un indirizzo politico programmatico (su Israele o sulla realtà italiana) violerebbe lo Statuto e trasformerebbe l’UCEI stessa in una sorta di partito politico a cui gli ebrei italiani si troverebbero iscritti d’ufficio senza aver espresso alcuna espressione di adesione volontaria”.
Di un altro tema di grande rilevanza, lo storico ha poi parlato in uno scritto recente, analizzando il problema dell’antisemitismo presente in una certa sinistra ed emerso in particolare tra i laburisti di Gran Bretagna. “L’antisemitismo – spiegava Gadi Luzzatto Voghera – come forma moderna di un nuovo linguaggio politico inventato nell’Europa ottocentesca ha attraversato ed è stato utilizzato in varie forme da tutte le correnti ideologiche politiche contemporanee, compresa la sinistra socialista, comunista e finanche riformista. Riconoscerne le origini, comprenderne i nodi concettuali e le radici storiche, può aiutare la sinistra attuale a emarginare gli elementi retorici del linguaggio antisemita dal proprio discorso politico.”
Daniel Reichel (ha collaborato Francesca Matalon)
(17 maggio 2016)