Teheran, Tel Aviv, TorinoIn viaggio con la poesia di Payam
“Tra le semplici linee delle tue braccia / può scoppiare una guerra, / potrebbe piovere, / o librarsi in aria / un uccello / proprio dal titolo sulla prima pagina dei giornali / – una rondine o uno storno –.
“Tra le semplici linee della tue braccia / può succedere qualunque cosa. / Si potrebbero rappacificare due tribù, / persino Beirut / può allungare le sue snelle mani / e togliere la neve dalle spalle di Teheran”.
Questi i primi versi tradotti in italiano delle poesie del giovane iraniano Payam Feili, scappato dalla sua Teheran per approdare in un luogo per lui simbolo di libertà e democrazia: Tel Aviv. E da Israele, da un luogo mantenuto segreto per la sua sicurezza, Feili ha voluto partecipare all’incontro organizzato al Salone del Libro di Torino dalla redazione di Pagine Ebraiche (nell’immagine un momento dell’evento). Un’occasione per lui per raccontare al pubblico italiano perché ha scelto lo Stato ebraico come suo rifugio, nonostante non sia ebreo e anzi sia cittadino di un paese – l’Iran – che considera Israele un nemico da cancellare. Un’occasione per i tanti visitatori del Salone di Torino per ascoltare per la prima volta i suoi versi di libertà tradotti in italiano.