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Diritti antichi, lezioni attuale

IMG_20160518_190333 Nel comparare diritto ebraico e diritto romano è possibile non solo ampliare la propria prospettiva sul mondo delle norme legislative ma anche toccare tematiche attuali, affrontando problemi che riguardano da vicino il mondo di oggi. Questo è emerso nel corso della presentazione dei due volumi di Francesco Lucrezi, docente di Storia dell’Oriente Mediterraneo alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Salerno e collaboratore di Pagine Ebraiche, intitolati
Appunti di diritto ebraico e Il furto di terra e di animali in diritto ebraico e romano (G. Giappichelli Editore), svoltasi al Centro bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A riflettere sul contenuto delle pubblicazioni, alla presenza dell’autore, sono stati dopo un saluto del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Luigi Maruotti, presidente della III sezione del Consiglio di Stato, e il rabbino capo di Napoli Umberto Piperno, moderati dalla Consigliera UCEI Fabiana Di Porto.
Sebbene Lucrezi, con una carriera di romanista alle spalle, si sia definito con modestia un “dilettante del diritto ebraico”, il rav Di Segni, in un messaggio letto da Di Porto, ha messo in luce come la sua visione sia “interessante e non convenzionale, capace di aprire agli studiosi le porte della cultura giuridica ebraica”. Una missione, quella di avvicinare gli studenti a un mondo non sempre conosciuto, che Lucrezi considera parte importante del suo lavoro, poiché – ha osservato – “bisogna attuare dei collegamenti tra culture diverse, abbandonando il lavoro a compartimenti stagni per vedere i fili invisibili che ci uniscono e che sono il sale della vita”. Ed è proprio studio, ha aggiunto il rav Piperno, una delle caratteristiche più rilevanti del diritto ebraico, le cui norme sono strettamente legate a una dimensione collettiva, mai individuale.
Di Porto ha quindi sottolineato come le linee di attualità che i volumi di Lucrezi mettono in luce siano molteplici, dalla natura ancora “vivente” della Halachah, la quale “vincola comportamenti e coscienze”, alla sua funzione di fondamento giuridico alla base degli attuali sistemi e allo stesso tempo di strumento formativo, che la accomuna al diritto romano. “Di entrambi – ha infatti sottolineato – si può e si deve predicare la attualità formativa” poiché come il diritto romano aiuta a comprendere l’evoluzione di istituti giuridici vigenti, “il diritto halachico può essere letto come uno dei primi grandi sforzi interpretativi del diritto compiuti dall’umanità” (leggi qui l’intervento integrale).
Attualità è il concetto chiave anche per Maruotti, che tra i tanti temi evidenziati, tra cui quello del dovere di soccorso e anche di arginare la possibilità di commettere un’infrazione contenuti nel diritto ebraico, ha quindi posto l’accento su quello del rapporto tra maggioranza e minoranza. “Una tematica importante proprio in questo periodo – ha sottolineato – che chiama in causa il problema di dover conciliare il diritto di una comunità di persone che deve rispettare anche le leggi dello Stato in cui si trova a vivere”. Su questo si è soffermato anche Piperno, il quale ha osservato come, alla luce anche degli avvenimenti più recenti, “mettere le minoranze ai margini possa costituire un pericolo per la società”. E sulla lezione fondamentale del diritto ebraico ha concluso: “I limiti che esso pone sono tanti, ma è grazie ai limiti che abbiamo la capacità di restare in equilibrio”.

(19 maggio 2016)