Qui Roma, Qui Napoli – Beautiful Israel
Clima e salute, quali legami
Due giornate per riflettere
La Conferenza sul clima di Parigi lo ha affermato con forza. Il cambiamento climatico “rappresenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta”. Ma all’interno del vasto dibattito apertosi sul tema, degli effetti potenzialmente distruttivi che esso può avere sulla vita e sulla salute degli esseri umani si parla poco. Da questa presa di coscienza, spiega il presidente Emilio Nacamulli, nasce l’iniziativa dell’organizzazione ambientalista Italian Council for a Beautiful Israel, che domani a Napoli e giovedì a Roma propone tre appuntamenti per approfondire questo tema, in collaborazione con le Università Federico II e Roma Tre.
Il primo momento di incontro sarà la “International Conference on Ecosystems and Sustainabulity”, che si svolgerà domani mattina nell’aula magna dell’ateneo napoletano con la partecipazione, dopo i saluti del rettore Gaetano Manfredi e di Dan Haezrachy, rappresentante dell’Ambasciata israeliana in Italia, e l’introduzione dell’economista Valentina Della Corte, neo presidente della sezione napoletana, dell’agronomo Matteo Lorito insieme a Marcelo Sternberg della Tel Aviv University. La giornata di giovedì invece sarà aperta da una mattinata a Roma Tre (Nell’Aula Verra del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo), con il titolo “Cambiamenti climatici: effetti sull’uomo e sull’ecosistema”, introdotta da Nacamulli e David Meghnagi, direttore del Laboratorio di psicologia clinica e psicanalisi applicata dell’ateneo, con il quale l’Italian Council for a Beautiful Israel ha collaborato per dare vita al convegno. Meghnagi sarà anche uno degli oratori, insieme a Sternberg, al rav Gianfranco Di Segni, ricercatore dell’Istituto di biologia cellulare e neurobologia del CNR e coordinatore del Collegio Rabbinico, e al consigliere dell’Italian Council for a Beautiful Israel e membro della Società Psicoanalitica Italiana Alberto Sonnino. La conferenza verrà riproposta anche la sera, al centro comunitario di via Balbo, dove insieme a Meghnagi e Sternberg interverrà Massimo Finzi, medico e socio fondatore dell’Italian Council for a Beautiful Israel, dopo i saluti di Nacamulli, del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, della presidente della Comunità Ruth Dureghello, del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, di Haezrachy, e del presidente della Lega Italiana Protezione Uccelli Fulvio Mamone Capria.
Beautiful Israel, associazione no profit internazionale, è stata istituita nel 1968 grazie al Ministero degli Interni Israeliano per salvaguardare l’ambiente e rendere tutti i cittadini ecologicamente consapevoli. Portare uno dei suoi progetti nelle università italiane, con professori israeliani ed ebrei, costituisce per Nacamulli un segnale particolarmente positivo, “in un momento che vede l’azione di molti gruppi che inneggiano al boicottaggio di Israele limitarne la libertà di espressione”. Nel suo intervento sia a Napoli sia a Roma Sternberg parlerà degli “Effetti del cambio climatico nell’ecosistema mediterraneo e semi-arido: certezze e incognite”, accompagnato nella città partenopea da un approfondimento di Lorito sulla “Protezione degli ecosistemi garantendo la sicurezza alimentare e la salute”. Per il pubblico universitario romano Nacamulli ha ritenuto inoltre importante offrire anche uno sguardo sul rapporto tra ebraismo ed ecologia, che sarà illustrato dal rav Di Segni. Su quello tra l’ecologia e la psiche si soffermerà invece Meghnagi, mentre Sonnino e poi Finzi la sera analizzeranno gli effetti del clima sulla salute mentale. “La ricerca ha dimostrato che quattro persone su dieci hanno problemi non banali legati ai cambiamenti climatici – ha spiegato Nacamulli – ed essi sono nella maggior parte dei casi psicologici ma anche fisici, come per esempio una maggiore persistenza delle allergie”.
Significativa è per Nacamulli anche la presenza del ministro Galletti, poiché dimostra secondo lui una volontà di apertura nei confronti dell’eccellenza israeliana all’interno delle istituzioni. “E lo stesso si può dire anche della partecipazione di Mamone Capria, presidente della Lipu – prosegue – poiché da un lato i dati parlano di una classifica dei paesi del Mediterraneo per numero di uccisioni degli uccelli che vede l’Italia al secondo posto e Israele all’ultimo, ma anche perché si apre un dialogo non sempre facile con le organizzazioni ambientaliste”.
(24 maggio 2016)