…Netanyahu

Il 23 maggio 1996 Benjamin Netanyahu vinceva per la prima volta, clamorosamente, a sorpresa e per un pugno di voti, le elezioni dirette per la presidenza del consiglio dei ministri israeliano. Nel mese del maggio di vent’anni dopo, Netanyahu era ancora Primo Ministro in Israele. Ma, a un anno dalla sua terza vittoria elettorale consecutiva, la democrazia israeliana è in piena fibrillazione, come dimostra il forzoso allargamento della coalizione al nuovo ministro della difesa Lieberman. Più che dalle mutevoli circostanze del sistema geo-politico mondiale, regionale e locale, ciò sembra riflettere i difficili equilibri fra le correnti all’interno dei partiti e soprattutto l’ambizione primaria del Premier israeliano di conservare il potere, anche al prezzo di scuotere dalle radici la sua propria base politica. Alla fine del primo ventennio di Bibi, ci si può chiedere se ce ne sarà un secondo, dato che l’uomo politico non ha alcuna intenzione di smettere. Visti gli attuali equilibri politici in Israele, più che dall’opposizione, i nemici più pericolosi sembrano provenire da vecchi compagni di strada, dentro e fuori il partito, dentro e fuori il governo. Se mai ci sarà, è da qui che potrà venire la possibile congiura che concluderà la lunga carriera politica di Bibi Netanyahu.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(26 maggio 2016)