Effimero sollievo
Allegria di Purim. Così si diceva a Livorno e in altre comunità italiane per indicare un godimento effimero, proprio come il Purim che è breve e passeggero.
La vittoria alle presidenziali in Austria del verde Alexander Van der Bellen ha riportato un po’ di sollievo momentaneo in Europa, ma il suo avversario Norbert Hofer, il quale ha basato l’intera campagna elettorale sul “pericolo” dell’immigrazione, è stato votato da un austriaco su due, e se non ha vinto è stato soltanto grazie ai più “illuminati” cittadini residenti all’estero. Le zone rurali dell’ex Austria Felix, proprio quelle dove la presenza straniera è minore o assente, hanno confermato come al primo turno la scelta per il FPO. Queste elezioni sono state piuttosto una vittoria di Pirro, hanno dimostrato la vitalità e il largo consenso delle nuove forze populiste e ultranazionaliste, le quali in futuro ed in altri paesi potrebbero tranquillamente sbaragliare gli altri contendenti. Intanto anche sull’altra sponda dell’Oceano Atlantico, il corrispettivo Donald Trump – definito da Haaretz il meno popolare tra gli elettori ebrei americani – è ultimamente salito avanti nei sondaggi per le prossime elezioni presidenziali. In Italia invece la candidata sindaco per Fratelli d’Italia alle elezioni comunali per Roma, Giorgia Meloni, ha promesso (non si capisce bene a chi), di dedicare qualora eletta una via al missino Giorgio Almirante :“Un patriota e una persona che amava gli italiani, che credeva nella democrazia e nell’onestà della politica”, forse non amava proprio tutti gli italiani, visto che nel 1942 sulla “Difesa della razza” egli scriveva “Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue.”
Nel mentre i tanto temuti migranti che inconsapevolmente stanno sconvolgendo l’equilibrio politico dell’Europa sono stati sgombrati con l’aiuto delle ruspe a Idomeni per essere ricollocati altrove. La Turchia invece, come denuncia Amnesty, li rimpatria illegalmente in Siria. Ecco risolta la crisi umanitaria! In tanti me lo hanno domandato nei campi profughi della Grecia, “è questa l’Europa tanto sognata?”; gli ezidi parlavano sovente con simpatia ed affetto di Israele, in ciò forse ha contribuito anche il forte supporto che sta dando a questo gruppo religioso, lo “Schindler” Steve Maman, anche nel nuovo campo di Petra dove molti di loro sono stati ricollocati . Qualcuno, come mi hanno confessato recentemente, vorrebbe scegliere Israele come paese per la richiesta d’asilo. In mezzo alle tenebre, scorgo talvolta in Israele uno spiraglio di luce. Sempre che questa anomala “europeizzazione” non sia arrivata anche là…
Francesco Moises Bassano
(27 maggio 2016)