Il grande romanzo ebraico in Italia
Il Goethe-Institut premia Vigliani
È la torinese Ada Vigliani la vincitrice della nona edizione del prestigioso Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria conferito dal Ministero Federale degli Affari Esteri e dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività Culturali, in collaborazione con il Goethe-Institut e il Centro per il libro e la lettura.
Protagonista del dossier “Lingue e linguaggi” curato da Ada Treves sull’ultimo numero di Pagine Ebraiche, e ospite della redazione UCEI durante il Salone del Libro di Torino, dove è intervenuta nel corso dell’evento “Lingue e linguaggi. Dal Talmud al grande romanzo ebraico e yiddish”, Vigliani si aggiudica il riconoscimento per la traduzione di Forse Esther (Vielleicht Esther) di Katja Petrowskaja, il grande romanzo ebraico del 2014 pubblicato in Italia da Adelphi.
“Tradurre è un po’ come ballare… se hai un buon ballerino ti fai guidare. Non puoi prevaricare il tuo autore, così come non puoi fare la parte del cavaliere: devi essere capace di ascoltarlo e capirlo, per poterlo seguire” ha raccontato Vigliani ai lettori di Pagine Ebraiche.
Ieri la consegna del premio, nella cornice del Goethe-Institut, con la partecipazione del sottosegretario del Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo Antimo Cesaro e dall’Incaricata d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica di Germania Susanne Schütz.
(Nell’immagine l’intervento di Ada Vigliani durante l’incontro “Lingue e linguaggi. Dal Talmud al grande romanzo ebraico e yiddish” organizzato dalla redazione UCEI al Salone del Libro di Torino)
(27 maggio 2016)