Qui Lecce – Un ponte tra Puglia e Israele
Inaugurata, con un enorme afflusso di pubblico, alla presenza delle autorità cittadine, il nuovo “Medieval Jewish Lecce” a Palazzo Taurino. Un luogo che, per espressa volontà dei titolari, Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, imprenditori leccesi, vuol essere un punto di riferimento per iniziative culturali e centro di ospitalità del sempre più affluente turismo di provenienza israeliana ed ebraica in generale.
Da oggi è possibile visitare, nel cuore della Lecce ora barocca, a pochi metri di distanza da Santacroce, una mostra permanente, curata dal professor Fabrizio Lelli, dell’Unisalento, sulla vita e sull’importante presenza ebraica in Lecce e dintorni, soprattutto nel periodo che va dal IX secolo e sino al Gherush, che proprio in città visse gli episodi più drammatici e violenti, culminati con il pogrom del 12 marzo 1496.
La volontà di riprendere le fila di un discorso, bruscamente interrotto, è quanto muove i promotori dell’iniziativa che hanno voluto sin dall’abbrivo, legarsi alla Comunità ebraica locale, rappresentata dalla sezione di Trani della Comunità di Napoli che, con i suoi rappresentanti, ha seguito e segue le attività di Palazzo Taurino.
“Avendo un’attività commerciale nel cuore dell’antica giudecca – dichiara Michelangelo Mazzotta a Pagine Ebraiche – sono entrato spesso in contatto con chi voleva riscoprire le proprie origini. Da qui è nata l’idea di realizzare un progetto che potesse raccontare nel dettaglio il ruolo della comunità ebraica nella città di Lecce. Per ora, il riscontro del pubblico è stato positivo e le emozioni che ho provato mostrando il progetto a chi voleva riscoprire la sua storia sono state molteplici e forti”.
Gli fa eco il co-gestore di Palazzo Taurino, Francesco De Giorgi: “Speriamo che il lavoro svolto fino ad oggi possa essere apprezzato dal pubblico. Continueremo a impegnarci affinché la mostra che abbiamo allestito possa arricchirsi di materiale multimediale e nuovi contenuti”.
Fabrizio Lelli, docente di lingua e letteratura ebraica all’Università del Salento e curatore della mostra, afferma: “Quest’iniziativa, in un luogo così importante per la memoria dell’ebraismo leccese, è un modo per proporre al grande pubblico alcuni dei principali risultati delle ricerche scientifiche svolte negli ultimi decenni. Riemergono dal passato nomi e eventi ignoti ai più, manoscritti e reperti ebraici quasi sconosciuti, che permettono al visitatore di farsi un’idea della vita di un’importante comunità ebraica della fine del Medioevo.”
Il rabbino capo di Napoli, Umberto Piperno, rivolto al folto pubblico, affascinato dalla riscoperta della presenza ebraica nel Salento, ha sottolineato: “Nel giorno di Lag Ba’omer che celebra la rivelazione del patrimonio mistico del popolo ebraico, inaugurare un Centro di Studi ed Accoglienza nella Puglia significa ricreare il ponte con la Terra d’Israele.
L’uscita del Rabbino Shimon Bar Yochai dalla grotta, dopo 20 anni di studio, è l’immagine che vogliamo offrire al mondo ebraico e ai flussi turistici internazionali per costruire, nel futuro immediato, un albero di vita che abbia le radici ben salde in Puglia i cui rami tendano verso il Cielo.
Grano, vite ed ulivo che accomunano la Puglia alla Terra d’Israele rappresentano nella loro progressione di durata un programma e una sfida di rilancio per tutti noi. Rilancio della dieta mediterranea e della tavola casher come ideale simposio d’incontro di idee e di valori per brindare alla vita!”.
Yehuda Pagliara, Comunità ebraica di Napoli – Sezione di Trani
(27 maggio 2016)