Milano, arriva Jewish in the City Un festival lungo 150 anni
Si apre oggi a Milano il Festival di cultura ebraica Jewish in the City, giunto alla terza edizione: “13 location, 40 eventi quasi tutti gratuiti, 73 relatori italiani e stranieri, 8 spettacoli e c’è anche un corso di cucina kasher, da Eataly”, ricorda Repubblica Milano. L’appuntamento inaugurale è alla Rotonda della Besana (ore 12) con la simbolica Tavola di Comunità mentre alle 16 sarà posata una targa ai Giusti del Mondo, alla Sinagoga Centrale di via Guastalla. Come sottolinea Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano, sulle pagine milanesi di Repubblica, la rassegna sarà un’occasione per riscoprire il legame tra la città e i suoi ebrei. Un legame descritto in modo puntuale da Rony Hamaui, economista e membro della Comunità, autore del libro “Ebrei Milano. Due secoli di storia fra integrazione e discriminazione” (Il Mulino), in uscita per i 150 anni della Keillah (Il Giorno).
Le donne yiddish? Più forti dei diamanti. Così la Stampa titola l’articolo che Ada Treves, giornalista della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dedica a Esther Kreitman Singer e al suo libro L’uomo che vendeva diamanti. Singer, sorella maggiore dei celebri Isaac Bashevis e Israel, “era una scrittrice dotata di talento non minore di quello dei suoi più noti fratelli e di un grande senso della storia e degli eventi che riesce a rendere in poche frasi, con una lucidità che spiazza”. Tra i libri della Singer, Treves ricorda anche “Brilyantn, titolo yiddish originale Der Sheydims Tants”. Il libro “verrà ripreso in italiano con La danza del diavolo che uscirà in autunno per Bollati Boringhieri nella traduzione di Marina Morpurgo, che già ha fatto un lavoro magistrale con L’uomo che vendeva diamanti.
Genova, 80 anni per la sinagoga. Anche l’ebraismo ligure festeggia oggi, celebrando gli 80 anni della sinagoga di via Bertora a Genova. Il tempio era stato inaugurato ufficialmente il 3 giugno del 1935, pochi anni dopo, nel ’38 arriveranno le infami leggi razziste e poi la deportazione di 240 ebrei genovesi verso i campi di concentramento e sterminio nazisti. Solo in 8 torneranno. E anche di questa dolorosa pagina parleranno stasera “la storica Anna Foa con il rabbino capo Giuseppe Momigliano, mentre David Cassuto, docente di Architettura all’Università Ebraica di Ariel, in Israele, parlerà delle sinagoghe in Italia” (Il Secolo XIX).
Libri, Il bambino nella neve. “’La lingua è materia etica’, osserva Wlodek Goldkorn nel suo italiano icastico. E chissà, forse in yiddish, la sua lingua di provenienza, quella del Bund, il partito dei lavoratori ebrei, che sognavano rivoluzione e redenzione, e finirono nelle camere a gas, avrebbe dovuto essere scritto il suo nuovo libro II bambino nella neve (Feltrinelli). A metà tra la denuncia politica, la riflessione filosofica, la narrazione avvincente, Goldkorn apre le porte del suo mondo ebraico mettendo allo scoperto amarezze, tensioni e speranze che lo attraversano. Dalla Polonia al nuovo Stato di Israele, dalla Germania all’Italia”. Così Donatella Di Cesare sul Corriere Lettura apre il suo incontro-racconto con il giornalista Wlodek Goldkorn e con il suo ultimo libro, II bambino nella neve.
Israele, il nuovo equilibrio al governo. Continua il dibattito in Israele sulla scelta del Premier Benjamin Netanyahu di sostituire alla Difesa Moshe Yaalon con l’ultranazionalista Avigdor Lieberman, che con l’ingresso nel governo ha portato in dote alla coalizione di maggioranza i suoi 6 seggi alla Knesset. Secondo alcuni commentatori questa decisione si potrebbe ritorcere contro Netanyahu. Per Fiamma Nirenstein, sul Giornale, invece la maggioranza esce rafforzata dall’accordo, con una possibile riapertura dei negoziati anche con l’intransigente nuovo ministro della Difesa. “Lieberman, proprio all’apposto di quel che si pensa in giro, – scrive Nirenstein – potrebbe aver già stretto con Bibi Netanyahu un accordo per mandare avanti su un terreno diverso un processo di pace rinnovato, il cui slogan sia sicurezza e elasticità”.
Italia, i musulmani candidati. Su La Stampa si parla dei musulmani candidati nelle liste comunali in tutta italiana, considerati, sottolinea il quotidiano, dei traditori dagli islamisti e discriminati dai razzisti. “Se l’Islam a Sud delle nostre coste vive un complesso conflitto interno, non dobbiamo perdere d’occhio quello che abbiamo anche noi in casa. – scrive La Stampa parlando da un lato dell’integrazione della comunità islamica dall’altro dell’integralismo di alcune sue parti – Perché seppure in miniatura, l’islam italiano la sua battaglia, con l’arma più efficace che è quella della politica, la sta già combattendo. E i risultati sono tutt’altro che prevedibili”.
Daniel Reichel
(29 maggio 2016)