“Europa, non chiuderti”

rassegnaI numeri diffusi dalle Nazioni Unite confermano l’entità del dramma: 700 migranti morti nelle acque del Mediterraneo soltanto negli ultimi giorni. Sono molte le voci a levarsi nella politica italiana ed europea. Tra cui quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ospite d’onore al vertice di Sarajevo di un vertice tra i capi di Stato balcanici. Bisogna essere consapevoli che gli “atteggiamenti solitari e di chiusura” sono “effimeri e inefficaci”. Al contrario, servono “politiche unitarie e coerenti, azioni coordinate a livello planetario nel campo della solidarietà e accoglienza”. Così Mattarella, le cui parole sono analizzate tra gli altri dal Corriere (Marzio Breda).

Il Testimone della Shoah Piero Terracina racconta a Repubblica (Paolo Di Paolo) il suo 2 giugno: “Ricordo bene l’esultanza alla proclamazione dei risultati del referendum, il timore che potessero esserci disordini e il pensiero di come poter eventualmente reagire, che rientrò con la partenza immediata dell’ormai ex Re Umberto”. Non aveva l’età per votare, Terracina, ma insieme ad amici e a un cugino nei giorni precedenti era andato ad ascoltare i comizi, “in particolare quelli di esponenti del Partito repubblicano italiano”.

“Se il rafforzamento delle misure di prevenzione è indispensabile, l’esempio di convivenza e integrazione di questi 150 anni di storia degli ebrei milanesi è la vera chiave per superare tutti i populismi, ieri come oggi” scrive Sergio Harari sul Corriere Milano nei giorni in cui la città e la Comunità ebraica, insieme, si incontrano in occasione del festival Jewish in the city.

Una folla si è raccolta a Genova, in sinagoga, per festeggiare insieme alla Comunità ebraica gli ottanta anni del suo luogo di culto. L’ultima sinagoga ad essere eretta prima delle promulgazioni delle leggi razziste (la sua inaugurazione avvenne tre anni prima). Otto anni dopo le retate e le deportazioni nei campi di sterminio. “Date indelebili nei ricordi della comunità ebraica genovese” scrive oggi il Secolo XIX.

Su Repubblica un intervento di Alberto Melloni, che si esprime a favore di una legge sulla libertà religiosa. Scrive lo storico della Chiesa: “Il pluralismo religioso non può ridursi a un spazio di coabitazione delle fedi in attesa che il consumismo le secolarizzi e o che l’integrismo ne rafforzi una. Deve essere un tempo nel quale i ‘fidenti’— si fidino di Dio o dell’uomo, purché siano vaccinati rispetto alla prepotenza dell’io — possano diventare ‘con-sorti’ e produrre la ‘sostanza morale’, direbbe Böckenförde, di cui si nutre la società libera”.

Esce in libreria Le spie del Vaticano (ed. Mondadori), volume dello storico Mark Riebling in cui, attingendo a numeroso materiale d’archivio, si sostiene un fermo impegno di Pio XII e dei vertici della Chiesa per far cadere Hitler. La tesi dello storico, raccontata da La Stampa (Mirella Serri) è che questa azione meritoria non scagioni comunque Pacelli per quanto concerne i ben noti silenzi davanti allo sterminio degli ebrei.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(30 maggio 2016)