Il reato di negazionismo è legge
“Testo opportuno e bilanciato”
“Una norma doverosa, che era attesa da tempo dopo un lungo tergiversare tra i due rami del Parlamento. Il testo che è stato prodotto è opportuno e bilanciato”.
Così il Consigliere UCEI Giorgio Sacerdoti, giurista e tra i protagonisti del lavoro di approfondimento e sensibilizzazione che ha portato a recepire il disegno di legge.
In particolare Sacerdoti ha messo al servizio conoscenze giuridiche e un’intensa opera di mediazione condotta, in piena sintonia con la presidenza dell’Unione, con parlamentari e alti rappresentanti istituzionali. Tra gli altri il presidente del Senato Pietro Grasso, incontrato a Milano pochi giorni prima che, in maggio, il ddl fosse approvato dall’aula di Palazzo Madama nella versione discussa ieri alla Camera. “La legge sul negazionismo tutela la nostra società” ha inoltre spiegato in un articolato editoriale pubblicato nelle scorse settimane dal Corriere della sera.
“Con anni di ritardo, dopo palleggiamenti vari di testi non coincidenti tra Senato e Camera – rifletteva allora – è stato messo a punto un testo che, se non il migliore del mondo, finalmente allinea il nostro diritto a quello degli altri Paesi europei, inserendo un’aggravante specifica nella esistente legge contro il razzismo del 1975, poi completata nel 1993. Si tratta dunque di una norma contro una forma particolarmente subdola di espressione e incitamento al razzismo, non di un nuovo reato tale da limitare la libertà di opinione e il dibattito storico”.
“Tutti gli interlocutori con cui mi sono confrontato hanno colto l’importanza di questa sfida, condividendo con l’Unione l’urgenza di un voto definitivo” conclude Sacerdoti.
(9 giugno 2016)