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La regola del formaggio
Spiega in una derasha Rav Sternbuch che la ragione per cui mangiamo cibi a base di latte durante la festa di Shavuot è dovuta al fatto che il popolo ebraico, a differenza di altri popoli, meritò di ricevere la Torah. Da dove lo comprendiamo? Da queste parole che troviamo nella parashah di Bemidbar: “lemishpechotam al bet avoam”. Cioè, secondo gli usi della propria famiglia e della casa dei padri. Mentre per gli altri popoli l’umanità è in un processo di costante evoluzione, per noi ebrei la percezione è che le precedenti generazioni siano state più meritevoli della nostra. Per questa ragione seguiamo gli usi della casa paterna, perché sappiamo che in essa ritroviamo gli insegnamenti e i valori che sono necessari per la nostra sopravvivenza. Si sbaglia di grosso perciò a bollare come inutili e dannose le scelte dei nostri maestri del passato. Se tali sono state, dovremmo comprenderne le ragioni e imparare da queste. Questa visione del mondo è dato appunto dal formaggio, che al contrario della maggior parte dei cibi, migliora con il passare del tempo. Il formaggio rappresenta la nostra convinzione che la nostra tradizione sia sempre valida, consapevoli che l’esser fedeli a essa ci ha permesso di sopravvivere fino ad oggi, mentre civiltà che predicavano evoluzione e aperture sono scomparse senza lasciare tracce.
Daniel Funaro
(9 giugno 2016)