…imbarazzi

Della pubblicazione del Mein Kampf da parte del Giornale di Sallusti non credo meriti discettare più di tanto per convincere chi non ama capirlo che l’operazione è stata un atto di demagogia politica dei più vili e indegni. Non sorprende che un giornale di destra rispolveri sue antiche e mai sopite passioni per dar voce, mascherandolo da operazione educativa, al suo sotteso antisemitismo. Non merita discettarne. Merita invece farsi le solite domande che non passano mai di moda. Perché fra di noi c’è sempre chi giustifica, chi trova un facile ‘sì, però…’? Perché certamente il Giornale è filoisraeliano, perché anche a sinistra ci sono antisemiti, perché a sinistra, poi, sono in maggioranza anti-israeliani, e talora anche a sinistra si coltiva una bella dose di antisemitismo. Ma questo rende il Mein Kampf meno disgustoso e odioso? E rende meno disgustosa e odiosa e meno antisemita l’operazione di Sallusti? E i lettori del Giornale, e penso soprattutto a quelli ebrei, si rendono conto che quel Mein Kampf è andato ad arricchire le biblioteche personali soprattutto degli amici di Casa Pound e dintorni? Qualcuno certo avrà non pochi imbarazzi a votare a sinistra, ma a votare a destra a Milano (o a Roma) non potrà essere un gesto indolore. O almeno non dovrebbe esserlo, per un ebreo.

Dario Calimani, Università di Venezia

(14 giugno 2016)