…equilibri

Ho letto con sorpreso interesse le considerazioni di Davide Romanin Jacur sulle piccole e medie comunità. Su un punto almeno sono in totale disaccordo con lui ed è quello in cui sostiene che, in Consiglio UCEI, “gli otto rappresentanti [delle piccole comunità costrette a esprimere nel loro insieme solo quattro voti] si sono comportati civilmente, sempre concordando come esprimersi”. La prospettiva mi sembra un po’ troppo angolata. La verità, quella vera, e nocciolo della questione è invece che chi ha proposto e chi ha favorito a suo tempo quella formula ha costretto le piccole comunità a rinunciare a quattro voti e a quattro rappresentanti, producendo uno squilibrio fondato sul peso della forza numerica anziché su quello degli istituti comunitari rappresentati. Come dire: il criterio dei muscoli contro quello delle idee. Ormai è andata così. Ma almeno non raccontiamo ai nostri iscritti favole consolatrici.

Dario Calimani, anglista

(21 giugno 2016)