Il vertice a Roma tra Israele e Usa Netanyahu-Kerry, nella Capitale per parlare di Medio Oriente
Roma crocevia della politica internazionale e in particolare del futuro dei negoziati tra israeliani e palestinesi. Come già accaduto nel dicembre 2014, infatti, questo fine settimana si incontreranno nella Capitale il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa John Kerry (nell’immagine, il vertice romano di due anni fa). Sul tavolo, una serie di questioni da discutere tra cui, ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato americano John Kirby, “la Siria, gli sviluppi nella regione e gli sforzi per far avanzare una soluzione a due Stati”. Il tema più caldo, la proposta francese di una conferenza di pace per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi, approvata negli scorsi giorni dal Parlamento dell’Unione europea. Netanyahu ha più volte sottolineato la sua contrarietà all’iniziativa, spiegando che l’unico percorso possibile per arrivare a un’intesa sono i negoziati diretti e senza precondizioni. Dopo l’incontro con Kerry, Netanyahu incontrerà anche il Primo ministro italiano Matteo Renzi.
“La leadership israeliana eletta è stata ed è a sostegno di due Stati e di soluzioni per due popoli”, ha dichiarato ieri da Bruxelles il Presidente d’Israele Reuven Rivlin, in visita al Parlamento dell’Unione europea. “In questo momento, – ha però aggiunto Rivlin – un accordo permanente di pace tra noi e i palestinesi non può essere raggiunto”, vista l’assenza di fiducia tra le due parti. Il presidente ha anche ricordato ai parlamentari europei che, “se l’Europa è interessata ad essere un fattore costruttivo nello sforzo per un futuro accordo di pace tra israeliani e palestinesi, incombe sui suoi leader il compito di concentrarsi su una paziente e metodica costruzione della fiducia: non attraverso disinvestimenti ma tramite investimenti, non con i boicottaggi ma con la cooperazione”.
A Bruxelles è presente in questi giorni anche il leader palestinese Abu Mazen che però, rivelano i quotidiani israeliani, ha rifiutato di incontrare la proposta del capo del parlamento Ue Martin Schulz di incontrare Rivlin. “Da questo Parlamento così importante rivolgo un appello al popolo israeliano, al suo governo e ai suoi partiti: la nostra mano è tesa per raggiungere la pace. Avete anche voi la stessa volontà e siete pronti a riconoscere le ingiustizie storiche che avete commesso contro il mio popolo?” le parole pronunciate da Abbas all’assise di Bruxelles. Parole che stridono con i fatti, ovvero con la sua decisione di non incontrare Rivlin così come Netanyahu, che nel recente passato ha più volte invitato il leader dell’Anp a organizzare un incontro.
d.r.