…sorte
In una Polonia che ben poche tracce conserva del suo passato ebraico, a parte qualche falso ad uso del turista cursorio e corrivo e qualche cimitero antico che non riesci a vedere, l’unico motivo di una visita è il museo dell’ebraismo polacco a Varsavia. Una visione ironicamente equilibrata dell’antisemitismo polacco durante la Shoah, ma senza troppe statistiche: alcuni aiutarono, altri furono indifferenti, altri ancora furono antisemiti. Nessuno ti dice che quelli che riuscivano a uscire dal ghetto sfuggendo ai nazisti venivano spesso ammazzati dai polacchi. Non tutti, certo! Ma qualche verità, di altro genere, si fa strada dai documenti esposti. Il poeta Julian Twim confessa amaro, nel 1924: “Per gli antisemiti, sono un ebreo e la mia poesia è ebraica. Per i nazionalisti ebrei, sono un traditore e un rinnegato. Dura la sorte!” Uno spiraglio di attualità.
Dario Calimani, Università di Venezia
(28 giugno 2016)