Istanbul, una voce dall’inferno
Sta facendo il giro della rete la testimonianza di Edoardo Semmola, giornalista del Corriere Fiorentino, per molte ore l’unico testimone oculare italiano a parlare con i media.
In collegamento con Skytg24 grazie a un ponte telefonico organizzato dall’ufficio stampa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Semmola ha raccontato l’angoscia di quei minuti mentre ancora si sparava.
“Qui nessuno ci dice niente, nessuno parla inglese, ho saputo che c’era stato un attentato grazie ai messaggi da casa. Ho sentito del rumore, non le esplosioni. La polizia ci ha presi in gruppo e fatti spostare in fila da dove eravamo. Qui è un grandissimo caos” ha spiegato il collega a Sky nella sua drammatica testimonianza.
Per poi aggiungere, una volta finito l’incubo: “Bilancio di fine serata: stiamo bene. Molto scossi ma bene. Abbiamo visto molto sangue e macerie. Sentito rumori che nessuno dovrebbe sentire. Siamo in albergo con il morale a pezzi. Ma solo con quello…”.
(29 giugno 2016)