Melamed – Convenzione Miur/UCEI
Firmata intesa con collegio rabbinico italiano e Ucei: “Il diploma costituisce una componente irrinunciabile del patrimonio scientifico e culturale del Paese”
“Gli atenei stanno cercando di stare sempre più in contatto con la società e di mettere a disposizione corsi di laurea che offrano competenze diverse”. Così Giuseppe Novelli, rettore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata, commenta a caldo l’intesa stipulata con l’Università di Bologna – guidata da Francesco Ubertini, il presidente del collegio rabbinico italiano rav Riccardo Di Segni e quello dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna, con cui il diploma universitario triennale in studi ebraici – fino ad ora semplicemente “riconosciuto” dal Ministero per l’Istruzione — entra ufficialmente negli atenei italiani. Una “componente irrinunciabile del patrimonio scientifico e culturale del paese” – per usare le parole del Miur — che vuole essere una spinta alla creazione di corsi di livello europeo incentrati sulle materie ebraiche e di “nuove opportunità professionali per i docenti”. Così la pensa anche il ministro Stefania Giannini, che in una nota ha disposto che il suo consigliere Alberto Melloni prenda parte al comitato ordinatore insieme a Gattegna e alla professoressa Myriam Silvera “per favorire un esito felice e rapido dell’iniziativa”.
Dalla Bibbia alla letteratura rabbinica
Il nuovo corso di studi aprirà nuovi orizzonti di cultura e di formazione e spazierà tra materie come architettura sinagogale, filologia semitica, Bibbia, filosofia e diritto ebraici, letteratura rabbinica. “È tutto in itinere – spiega Novelli da Tor Vergata, puntando l’attenzione soprattutto sul lato innovativo del corso – e, dopo aver firmato la bozza d’intesa, dobbiamo costruirlo nell’ottica dell’internazionalizzazione degli atenei e della collaborazione”. Novelli sottolinea come sia positivo creare corsi congiunti tra atenei diversi ed è proprio in questo spirito che si è voluta tentare “una sperimentazione con Roma e Bologna, dove cercheremo di portare avanti il progetto che ci piacerebbe estendere, in futuro, ad altre possibilità e corsi”.
Un salto di qualità per la cultura
Un’operazione che ha richiesto un complesso lavoro di confronto e di progettazione e che – si augurano i quattro protagonisti dell’accordo – rappresenti “un salto di qualità nell’iniziativa culturale”. “Un risultato straordinario, per Renzo Gattegna, capace di garantire un futuro stabile e prestigioso alla preziosa iniziativa del corso di laurea e un patrimonio di tutti gli italiani che vogliono studiare e conoscere quanto l’identità e i valori ebraici siano componenti essenziali dell’identità nazionale”. “Gli studenti che vogliono specializzarsi in questi temi devono ricevere le giuste conoscenze e toccare con mano gli argomenti che affronteranno in futuro” – aggiunge Novelli. Una didattica che sta cambiando quindi, assecondando la richiesta non tanto di titoli, quanto di competenze, che vengono trasmesse ai giovani studenti anche attraverso collaborazioni tra atenei ed enti pubblici e privati. “È questo il futuro – conclude il rettore romano – dobbiamo preparare i nostri ragazzi a un mondo del lavoro che cambia continuamente e ci auguriamo che altre Università seguano il nostro esempio”.
Giorgia Lodato per il Corriere
(3 luglio 2016)