UCEI, l’agenda di Noemi Di Segni
Un ruolo da protagonisti per gli ebrei italiani nel quadro della società di cui sono da sempre componente determinante. Un modello di famiglia inclusiva e responsabile. Un passo ulteriore nella conquista della piena responsabilità e del pieno impegno professionale e politico del mondo femminile. Il riconoscimento e la valorizzazione di ognuna delle 21 comunità ebraiche italiane. Un forte appello all’unità di intenti nel più rigoroso rispetto delle differenze. E ancora valori democratici, cultura, scuola, lotta all’antisemitismo e all’intolleranza, sicurezza, Israele.
A tutta pagina sul Corriere della Sera, le prime riflessioni della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni all’indomani della sua elezione, la scorsa domenica, da parte del Consiglio UCEI.
A confronto con il maggiore quotidiano nazionale su molteplici tematiche: il ruolo di una donna nella rappresentanza dell’ebraismo italiano, la sfida della sicurezza, la lotta contro l’antisemitismo, il percorso del dialogo anche alla luce dei nuovi incontri tra mondo ebraico e altre realtà culturali e religiose. “Il valore particolare delle donne è un patrimonio dell’ebraismo” uno dei punti forti evocati dal presidente dell’Unione nel suo colloquio con il Corriere, posto in evidenza dalla redazione del quotidiano come titolo dell’intervista.
“Non solo poche Comunità, ma anche le più piccole tra le 21 che compongono l‘Italia ebraica, sono state o sono dirette da donne. Ed è doveroso sottolineare l’importanza che hanno le comunità più piccole, in cui è magari più difficile mantenere la peculiarità e l’identità per la mancanza di scuole. Sono comunità diverse tra loro, con tradizioni spesso differenti. Un valore – sottolinea Di Segni – che va tutelato e protetto”.