Ticketless – Nocentini

Cavaglion Diversa dal solito, la coincidenza di questa settimana. Non di libri parliamo (una volta tanto!), ma di infanzie. Di ritorno da Nonantola, ho visitato a Firenze il Museo degli Innocenti, in piazza SS. Annunziata, appena inaugurato. Suggerisco agli amici nonantolani di correre a vederlo per la meraviglia in sé e per le idee che potrà suggerire a chi come loro sta lavorando a un memoriale sulla storia dei bambini. Intorno al meraviglioso Salone Brunelleschi, trovano spazio adesso il Museo che ricostruisce da mezzo millennio circa di storia dell’infanzia abbandonata, ma anche la Biblioteca dell’Unicef, nonché varie istituzioni nazionali e internazionali sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Non sarebbe una sciocca idea dedicare una piccola stanza dell’edificio alla storia dei minori abbandonati durante la seconda guerra mondiale: una foto di Georges Perec bambino non sfigurerebbe. Il vecchio Istituto degli Innocenti torna ad essere un simbolo di accoglienza. I volti dei “nocentini” e delle “nocentine” scorrono in foto d’epoca commoventi, una regia sensibile. Girando per le sale, mi è capitato di pensare che “nocentini” (non abbandonati, ma traditi dalla Storia), siano anche i bambini come Perec o i bambini di Indig costretti a vagare di gente e gente per fuggire alla furia nazista.
Agli ignari turisti – e ai consapevoli ebrei di Firenze – il Museo dona un valore aggiunto, che vorrei qui per primo segnalare. Salito al quarto piano, il visitatore accede ad un doppio verone, dov’è la caffetteria. Gli angoli visuali sono disposti ad angolo retto: uno centra in pieno il cupolone del Duomo, l’altro la cupola della Sinagoga di via Farini. Una geometria brunelleschiana non voluta, ma perfetta. Non credo vi sia tetto da cui risulti altrettanto chiaro il sogno dell’emancipazione. Se dovrò accompagnare un amico straniero che voglia capire qualche cosa della complicata storia degli ebrei d’Italia in età contemporanea sarà d’obbligo partire dal duplice verone degli Innocenti.

Alberto Cavaglion

(6 luglio 2016)