UCEI – Al lavoro per formare una giunta
“Serve unità e rispetto reciproco
per dare voce all’ebraismo italia

noemi di segniUna Giunta unita, al cui interno abbiano voce tutte le anime del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Composta da persone capaci di superare la tentazione dei veti e delle esclusioni. Questo l’obiettivo della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, al lavoro in queste ore per portare al Consiglio dell’Unione del prossimo 17 luglio la proposta di un organo esecutivo che dia un forte segnale di unità e condivisione di intenti da parte di tutto l’ebraismo italiano.
La stessa Presidente ha sollecitato, come primo atto dopo la sua elezione, un incontro con il nuovo Consiglio dell’Assemblea rabbinica italiana che dovrebbe avvenire in tempi brevi.
L’approccio adottato dalla Presidente dell’Unione resta quello chiaramente espresso sin dalla sua elezione domenica scorsa, ovvero una linea inclusiva, che porti al superamento incomprensioni senza cancellare le differenze interne che da sempre caratterizzano la più antica realtà della Diaspora.
“Per affrontare con efficacia gli obiettivi che abbiamo assieme delineato – Identità e formazione ebraica, Sicurezza, Memoria, Assistenza sociale, rapporto con Israele -, è fondamentale che vi sia unità, competenza, tenacia, energia e volontà di agire con onestà e spirito di servizio. – il messaggio rivolto a tutti gli ebrei italiani dalla Presidente dell’Unione dopo la sua nomina – In vista della prossima riunione di Consiglio, come ho già affermato, mi adopererò con fermezza per formare una Giunta unitaria ed inclusiva. Senza veti, senza preclusioni: una squadra coesa, che si avvii con autorevolezza sul percorso tracciato”. Proseguire dunque su quanto costruito fino ad oggi, cercando la collaborazione di tutti e combattendo la tentazione di escludere o marginalizzare qualcuno degli interlocutori. L’unità come valore primario, non accettarlo significa chiamarsi fuori dal lavoro comune.
Fratture e divisioni, aveva sottolineato ancora nel suo intervento Di Segni, ricadranno sul futuro delle Comunità ebraiche e sull’eredità da lasciare ai giovani ebrei italiani. “Le Comunità che domani lasceremo loro dipende dalle nostre scelte di oggi – la sua valutazione – Tutti, ne sono certa, ci rendiamo conto di quanto sia urgente affrontare il tema dell’identità ebraica, da maturare e rafforzare in tutte le fasi evolutive. Con la formazione religiosa, con la scuola e con la socializzazione. Con l’ascolto dei giovani e con l’attenzione a coinvolgerli nelle scelte rendendoli capaci di rapportarsi con un mondo sempre più complesso e pieno di sfide. Trasmettiamo loro fiducia tenendoli per mano o a volte facendoci anche guidare da loro”.
Un metodo che ricordi anche il clima ispiratore della famiglia ebraica, spiega ancora Noemi Di Segni nella grande intervista che appare a tutta pagina sul Corriere della Sera: “Una donna alla presidenza dell’Unione – le sue parole – può trasferire il proprio momento familiare a una famiglia più allargata, quella dell’ebraismo italiano, trasmettendo con passione l’affetto per la comunità con spirito di servizio”.

(6 luglio 2016)