Ticketless – I Cosattini
Carlo Michelstraedter chiamava la sua cerchia famigliare, quella dei Della Pergola e dei Cassuto, “la turba goriziana”: un agglomerato di individualità difformi,vivaci, unite tra loro. L’ultimo libro di Sandro Gerbi ci restituisce la storia di una turba analoga e limitrofa(I Cosattini. Una famiglia antifascista di Udine, Hoepli, 2016). Si parte dal capostipite, Giovanni (1878-1954), deputato socialista, amico fraterno di Matteotti, oggetto già di una biografia di Paolo Alatri, si prosegue con le vite parallele dei due figli: Luigi, giurista, militante del partito d’Azione, morto a Buchenwald; Alberto, segretario articolare di Ferruccio Parri nel primo governo dopo la Liberazione. Gerbi si sofferma anche sul destino delle tre figlie, tutte e tre sposate a ebrei ad altre “turbe” per lo più piemontesi, sempre antifasciste: Giovanna, che sposò il torinese ingegner Enrico Carrara, figlio di Mario e dunque genero di Cesare Lombroso; Emma, che sposò uno dei massimi dirigenti della Olivetti, Giovanni Enriques, attivo nella Resistenza e poi a capo della casa editrice Zanichelli; Emilia, che sposò Gustavo Volterra, figlio del famoso Vito Volterra, matematico che rifiutò il giuramento di fedeltà imposto dal fascismo. Alberto Cosattini, in età avanzata, sposò Graziella Jacchia, figlia di Mario, dimenticato musicista veneziano la cui carriera fu stroncata dalle leggi del ’38. Gerbi si conferma in questo libro il più creativo dei nostri saggisti-biografi. In passato ci aveva dato biografie gemellari (Piovene-Colorni, Mattioli-Cuccia), qui perlustra senza annoiare, con la consueta verve, almeno otto vite, forse più. Il libro ripropone un tema che mi sta a cuore: quello della fecondazione a distanza, ovvero ciò che l’ebraismo ha saputo donare all’Italia unita per via coniugale, prima che culturale. Ci eravamo qui già occupati del ruolo maieutico di Muse ebree nella poesia (Dora Markus per Montale), nella politica (Anna Kuliscioff per Turati, per non dire di Elena Raffalovich per Davide Comparetti o le compagne di Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte). La storia dei Cosattini rovescia una storia di ispirazini, che pensavamo fosse di genere femminile. Talvolta anche i maschi ebrei hanno fatto la loro parte.
Alberto Cavaglion
(13 luglio 2016)