Orrore a Nizza – le reazioni del mondo ebraico
“Da Tel Aviv a Nizza, il terrore
non riuscirà a sconfiggerci. Mai”

nice plantuNonostante la vostra violenza e il vostro fanatismo, non riuscirete a minare i valori su cui si fonda la nostra democrazia. A ribadirlo, ognuno con le proprie parole, i diversi esponenti del mondo ebraico francese e internazionale intervenuti in queste ore per esprime il proprio cordoglio per l’attentato terroristico di matrice islamista che ha colpito Nizza. Alle vittime dell’attentatore – che a bordo di un camion si è lanciato ieri notte contro la folla sulla Promenade des Anglais, uccidendo 84 persone e ferendone un centinaio – si è rivolto il Gran Rabbino di Francia Haim Korsia: “Condoglianze alle famiglie e ai parenti delle vittime colpite dal terrorismo a Nizza nella giornata di festa nazionale (il 14 luglio, data della presa della Bastiglia), colpite proprio mentre celebriamo i valori di uguaglianza, libertà e fraternità che ci stanno a cuore e che alcuni cercano di minare con la violenza e il fanatismo”. “Le mie preghiere e i miei pensieri sono con voi”, ha ribadito rav Korsia. Siamo inorriditi dal nuovo sanguinoso attentato che ha colpito Nizza, la dichiarazione del Conseil Représentatif des Institutions Juives de France (Crif), l’ente che rappresenta l’ebraismo francese. “Oggi più che mai la comunità nazionale deve essere unita e forte. La lotta al terrorismo – il messaggio del Crif – deve essere globale. I terroristi hanno gli stessi obiettivi a Parigi, Nizza, Bruxelles, Istanbul, Gerusalemme, Tel Aviv, e in tutto il mondo”.
In queste ore la Comunità ebraica di Nizza – che conta circa 25mila persone – ha fatto sapere che le sinagoghe rimarranno regolarmente aperte per Shabbat e che tutte le attività procederanno come previsto. “Non permetteremo che quanto accaduto ci influenzi, non lasceremo che la paura influisca e danneggi la vita della comunità, proprio come la Francia non permetterà che il terrorismo la cambi”, ha dichiarato all’agenzia di stampa ebraica Jta Yossef Yitschok Pinson, rabbino della Chabad House di Nizza. Secondo Pinson, tra le centinaia di feriti dell’attentato ci sarebbero anche cinque persone della Comunità ebraica. “Anche se fa parte oramai della realtà francese che qualcosa del genere accada, è uno shock che sia accaduto a Nizza”, il commento del rabbino.
Duro l’intervento di Meyer Habib, deputato franco-israeliano del partito francese Unione dei Democratici e degli Indipendenti. Nell’esprimere le sue “condoglianze fraterne” alle vittime, Habib ha invitato ad “aprire gli occhi: con quasi 250 morti in poco più di un anno, l’Islam radicale ha dichiarato guerra a tutti noi! Dopo il tempo del lutto, verrà il momento per l’analisi e la risposta. La nazione è in guerra contro il jihadismo”. “Vinceremo – continua Habib – ne ho la certezza. Ma per vincere, smettiamo di essere prigionieri di schemi errati. Questo è lo stesso terrorismo che colpisce a Gerusalemme, Istanbul, Bruxelles, Parigi, Nizza! Come con i nazisti, mai la barbarie metterà in ginocchi la Repubblica. Mai. Cerchiamo di essere uniti, forti, determinati”.
A esprimere la propria solidarietà ai francesi, lo European Jewish Congress, che attraverso i social network ha espresso le proprie condoglianze. Parole di solidarietà e di condanna sono arrivate anche da World Jewish Congress. Per il presidente del Wjc Ronald Lauder, “l’odioso attacco perpetrato contro una folla di civili innocenti a Nizza non è altro che una dichiarazione di guerra, e il mondo deve trattarla come tale. Non possiamo lasciare che questa orribile realtà vada avanti – le sue parole – e la comunità internazionale deve unirsi e fare quanto in suo potere per eliminare alla radice il terrorismo e liberarci da questa prigione di paura in cui siamo intrappolati”. Lauder ha quindi rivolto un pensiero anche alle vittime di Istanbul, Bruxelles, Tel Aviv, Orlando e Parigi, ricordando che “chi è stato ucciso ieri, stava celebrando i nostri valori di libertà tanto detestati dai terroristi. Non dobbiamo lasciare che vincano – il suo appello – dobbiamo rivendicare il nostro diritto a vivere le nostre vite in piena libertà e in pace”. 

Daniel Reichel

(Nell’immagine, l’illustrazione del disegnatore di Le Monde Plantu dopo l’attentato terroristico a Nizza)
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(15 luglio 2016)