Il doppio binario israeliano
“Vivere con un doppio binario. Vivere sapendo che il rischio sta dentro l’angolo e quindi saperlo intercettare e al tempo stesso sempre accettare di vivere la massima quotidianità con la massima spensieratezza”.
Intervistata dal direttore di Rainews24 Antonio Di Bella, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni è stata ieri ospite a Saxa Rubra di uno spazio di approfondimento dedicato alla minaccia del terrorismo e alla risposta israeliana all’odio.
“L’invito – ha sottolineato nell’occasione – è a non avere il timore di insegnare oggi ai nostri figli in Europa di saper leggere questi segnali, di saper partecipare alla lettura di questi rischi e di questi pericoli. Si impara a vivere con la paura ma senza generare terrore. La sfida è sapere che esiste un rischio, ma non avere il terrore addosso”.
Ancora incerta la sorte dei cittadini italiani che risultano dispersi dopo l’attentato terroristico di Nizza. La lista si è ridotta a sei nomi, di cinque si conosce l’identità. Sono, come scrive tra gli altri Repubblica, Angelo D’Agostino e Gianna Muset, una coppia di anziani di Voghera e i loro amici, Mario Casati e Graziella Ascoli, di 90 e 77 anni. Probabilmente insieme a questo gruppo c’era anche una quinta persona di cui non è ancora stata diffusa l’identità. La lista dei dispersi si chiude con Carla Gave, iI figlio della coppia di Voghera.
Ieri, in tarda mattinata, una buona notizia a smentirne un’altra di segno opposto: la famiglia di Sal Sermoneta, un ebreo italiano residente in Canada, è stata rintracciata a Londra dopo che i parenti, nella serata di sabato, avevano segnalato all’unità di crisi della Farnesina la scomparsa di Sal stesso, della moglie e della figlioletta.
In merito all’attentato sventato ieri a Gerusalemme, il corrispondente del Corriere della sera Davide Frattini scrive: “I servizi segreti interni faticano quanto quelli occidentali a fermare i cosiddetti ‘lupi solitari’, l’ondata di violenza che va avanti dall’ottobre dell’anno scorso è soprattutto opera loro. Così i passanti sanno che la responsabilità è anche individuale, che la polizia non basta”.
Un tema toccato anche dalla presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello in una intervista al Tempo: “Al terrore – afferma – non si può rispondere con la violenza. Occorre sfruttare la paura per instillare nella libera civiltà europea un nuovo senso di solidarietà collettiva. Al pari di quanto accade in Israele ogni cittadino deve diventare un guardiano della sicurezza dei propri simili”.
“Sui camion bar, bancarelle e gli urtisti, il Ministero dei Ben Culturali non torna indietro: zero dialogo, non esistono tavoli dove negoziare e rivedere le linee guida attivate, dopo venti anni di battaglie a suon di carte bollate, dall’amministrazione Marino”. Così scrive oggi il Messaggero nella sua cronaca romana.
Secondo il segretario generale dei Beni Culturali, il commercio ambulante “avrà certo la sua legittimità” ma ma può essere svolto in luoghi “che non siano quelli di vicinanza o coincidenza con i monumenti simbolo mondiale del patrimonio italiano come il Colosseo”.
“Solo un nuovo manifesto di Verona contro islamici e negri ci può salvare. Nuove leggi razziali e tutela della cristianità: ecco cosa dovremmo fare. Ma gli italiani popolo bue non lo faranno anche per colpa della nostra schifosa Costituzione scritta dai maiali partigiani”. Questo l’orrendo post, pubblicato sul proprio profilo Facebook, che ha portato alla sospensione del segretario della sezione ravennate di Fratelli d’Italia Francesco Minutillo (La Stampa).
“Sono apertamente ostili a Israele, ma allora perché vengono in visita qui?”. Così Haaretz, citato in breve da La Stampa, stronca la recente missione dei parlamentari Cinque Stelle.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 luglio 2016)