Venezia – “Il mio nome è Shylock”
Ultimo appuntamento pubblico della “Shakespeare in Venice Summer School”. L’incontro con Howard Jacobson ha attirato sull’Isola di San Giorgio, sede della Fondazione Cini, numerosi ospiti d’eccezione. La presentazione di Shylock is my name, ultima opera di uno scrittore britannico noto per lo stile caustico e insieme profondo, ha riempito la Sala Brabantini. Presentato da Shaul Bassi, ideatore e direttore del progetto “The Merchant in Venice” che porta in Ghetto per la prima volta l’ebreo veneziano più famoso di tutti i tempi, Jacobson ha aperto il suo intervento raccontando come da ragazzo abbia letto e anche messo in scena Il mercante di Venezia a scuola – “A me hanno fatto interpretare Shylock, chissà perché”, ha ironizzato – per subito accantonare il testo perché “Mi è parso poco interessante… il monologo di Shylock, quello che citano tutti, a me non aveva colpito particolarmente, in fondo erano cose che a me parevano ovvie! Ovvio che un ebreo ha occhi, e che se lo si ferisce sanguina. Mi pareva banale!”.
Fra battute e risate amare, Jacobson ha raccontato come è arrivato a partecipare al progetto di riscrittura delle grandi opere di Shakespeare proprio col Mercante: “Ho proposto di riscrivere Hamlet, per cui ho una vera passione, ma mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere. Poi ho provato con Otello… stessa reazione. Le ho tentate tutte, ma mi volevano per il Mercante. Chissà perché”. Risate. Pausa. Silenzio. Altre risate, già meno convinte, e un sottile senso di disagio… E così è stato per tutto il tempo in cui ha intrattenuto, spiegato, argomentato. E ironizzato, come nel suo stile. Ne ha fatto le spese anche Anna Rubino Schnaider, la giornalista con cui ha dialogato, a cui dopo pochissimi minuti si è rivolta sorridendo: “Ah-ah, lei vuole che io parli di antisemitismo, vero?”.
Un sorriso tra il sardonico e l’amaro. Ragionamenti sulla scrittura, e sull’ebraismo, con Shakespeare e Shylock protagonisti. Non ha risparmiato nulla e nessuno, riuscendo a far sorridere anche l’ospite più prestigiosa, sedutasi tra il pubblico con assoluta discrezione. A seguire “Shylock is my name”, infatti, è arrivata anche la famosa e temutissima RBG, ossia Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, a Venezia per il processo intentato da Shylock contro la Repubblica di Venezia, contro Antonio e contro Porzia, di cui presiederà oggi la giuria.
(Nell’immagine Howard Jacobson con Ruth Baden Ginsburg)
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(27 luglio 2016)