Venezia, gli ebrei e l’Europa
“Una mostra che parla a tutti”

CoYH5IFWYAAyGdj (1) Inizia prima dell’istituzione del ghetto e finisce dopo l’emancipazione, coprendo più di cinque secoli di storia ebraica, ma anche cittadina, la mostra intitolata “Venezia, gli ebrei e l’Europa”, in corso a Palazzo Ducale fino a novembre, tra gli eventi che segnano la stagione culturale del cinquecentenario del Ghetto di Venezia. A guidare il gruppo di Redazione Aperta insieme tra gli altri alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, al presidente della Comunità di Venezia Paolo Gnignati e al presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni, la curatrice Donatella Calabi. “A raccontare la storia degli ebrei a Venezia – ha spiegato Calabi – sono soprattutto documenti originali, tra cui libri, fotografie, disegni d’archivio, e dipinti, affiancati da dispositivi multimediali”. Attraverso questa fortunata combinazione si raccontano l’edilizia tutta particolare del Campo con le sue case eccezionalmente elevate, conosciute come i grattacieli di Venezia, le cinque sinagoghe e le tre piazze sviluppatesi nel tempo, ma anche il lavoro degli ebrei nelle stamperie, le vicende delle famiglie storiche, gli intrecci delle vicende ebraiche con quelli della città e dell’urbanistica. “Abbiamo voluto trovare un modo per rivolgerci a un pubblico anche di non esperti – le parole di Calabi – e in queste prime settimane di apertura ho visto il pubblico interagire con i dispositivi della mostra, tra cui anche molti bambini, e questo può considerarsi un vero successo”. Il percorso termina poi con una montagnetta virtuale dove ciascuno può lasciare attraverso la tecnologia qualcosa di sé, con l’idea, come ha spiegato la curatrice, “che la storia vada avanti e si stratifichi attraverso ciascuno dei visitatori”.

(28 luglio 2016)