DafDaf – Da Venezia fino a Rio 2016, un estate da sfogliare
Di seguito la presentazione del numero di agosto del giornale per bambini DafDaf, attualmente in distribuzione. A firmarlo, Claudia Lo Iacono, studentessa del Master di primo livello in Cultura ebraica e Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e tra i partecipanti al laboratorio giornalistico Redazione Aperta, organizzato a Trieste e Venezia dalla redazione dell’Unione.
DafDaf, supplemento mensile di Pagine Ebraiche, si propone di parlare con creatività, inventiva, simpatia e anche delicatezza ai giovanissimi lettori. Anche il coraggio non manca, quello di guardare la realtà rendendola accessibile ad un bambino. Già il titolo, DafDaf, è un primo indizio di questo progetto, pensato come un piccolo gioco di parole ad indicare le pagine che vengono sfogliate. Il modo viene suggerito ai bambini dal giornale stesso, basta notare il “segue a pag.” sotto tutte le ultime righe. È una piccola indicazione, ma anche un suggerimento a continuare a leggere, quasi un incoraggiamento a proseguire il percorso. Sì, perché il giornale DafDaf è davvero un percorso, un breve viaggio, dalla propria casa a luoghi più lontani, un viaggio che richiede fantasia e immaginazione, stimolate dai colori e dalle immagini, ma che mantiene sempre lo sguardo curioso sulla realtà. DafDaf contiene sei articoli, di argomenti diversi che nell’insieme costituiscono un puzzle piacevole da guardare. Per comprendere il viaggio proposto ai bambini è necessario partire dal punto di partenza fino a giungere a destinazione. Si parte da Venezia e dalla musica, in particolare dalla passione di Leone Modena al canto, passione che lo ha portato nel 1605 a fondare un coro polifonico, una novità per la musica ebraica fino a quel momento monodica. La Venezia del 1628 vide la nascita dell’Accademia di musica della quale Leone era definito Maestro di Cappella e dalla quale la musica a più voci si diffuse ad altre città d’Europa, rivoluzionando così la musica sinagogale. Sembra che per Leone questa rivoluzione della musica facesse parte di un progetto più alto, per Leone infatti “se un individuo possiede una bella voce ha il diritto di esercitarla nel miglior modo possibile per la gloria di Dio”.
Da Venezia ci si sposta a Gerusalemme, dove troviamo La Valle delle Gazzelle, luogo che i bambini possono immaginare grazie ai cartoni animati Bambi e Winnie The Pooh, ed esempio di convivenza tra parco naturale e città. Il rapporto tra terra e uomo è affrontato nel terzo articolo attraverso un passo della Torah, in particolare la quarta Parola, così da insegnare con semplicità ai bambini che la terra, come tutte le creature del creato, deve riposare come l’uomo, e che lo spazio non è in nostro possesso. La Torah ci insegna infatti a dare valore al tempo, un tempo da rispettare, perché le cose sono di Dio, e tutto, come la musica, esiste per la Sua gloria. Non è un caso l’immagine scelta, una gabbia aperta da cui ci si “libera” dalle attività e abitudini di ogni giorno per “fermarsi” e ricominciare.
A questo insegnamento ne segue un altro, che definisco interessante e centrale all’interno di questo piccolo viaggio per bambini. Una grande immagine ci introduce all’argomento, un paio di occhiali. Qui la creatività fa un salto di qualità, ci si mette quasi nei panni di un bambino con la sua prospettiva. E’ un modo originale per indicare la strada che permette di conoscere il mondo e gli altri senza pregiudizi e, con il supporto di un po’ di filosofia, si accompagna il piccolo lettore alla riflessione e al pensiero. Ma non finisce qui. Il bambino viene sfidato a svolgere l’esercizio, ad indossare gli occhiali propri o quelli del suo amico per imparare a guardare con occhi nuovi ciò che incontra. Un invito questo non rivolto solo ai bambini, ma anche a noi adulti. Adesso il percorso porta in un luogo in cui è necessario indossare gli occhiali giusti, le Olimpiadi. Tra gli atleti di tutto il mondo i fratelli Katz, ebrei israeliani e i fratelli australiani, Josh e Nathan con le loro rispettive squadre, ma anche l’israeliano Golan Pollack. Anche qui, attraverso lo sport, in questo caso il Judo, viene proposto ai bambini un modo di stare con l’altro, con rispetto e adattabilità, propri di questa disciplina. Inserire lo sport è una buona idea in questi tempi nei quali sono i videogiochi gli strumenti principali per viaggi virtuali in cui il corpo non partecipa. La staticità di questi viaggi fantastici può essere sbloccata da uno spazio grande, dall’incontro con altre culture, dall’uso del corpo nella sua completa potenzialità. Si può cominciare nel guardare in televisione le Olimpiadi, quest’anno a Rio, per vedere come tanti uomini stanno insieme per varcare lo stesso traguardo, quello dell’amicizia. Non manca il coraggio, in questo articolo, in cui viene affrontato con delicatezza il problema, presente in passato, della discriminazione nello sport. Solo così, il bambino può imparare a vivere, conoscere e capire la storia. La destinazione del viaggio di questo mese è vicina, Brasile, dalle Olimpiadi alla danza si rimane qui, in questa terra in cui sono arrivati tanti ebrei insieme a Cristoforo Colombo, e meta di varie ondate migratorie, luogo di libertà e allegria e dal quale gli ebrei hanno ereditato il ritmo di samba diventando bravi ballerini.
Ecco qui DafDaf di Agosto, un’estate il cui tempo libero è più bello se vissuto con musica, sport, occhi aperti per imparare storie nuove, fatte di cultura, natura, religione e passioni, perché, come insegna Leone Modena, si può “ascoltare” per creare qualcosa di nuovo, orientati verso la nostra meta.
Claudia Lo Iacono
(29 luglio 2016)