“Una Giornata per conoscere tutte le lingue dell’Ebraismo”
“Siamo convinti che in un periodo storico estremamente complesso e difficile quale è quello che stiamo vivendo, sia importante continuare a proporre iniziative positive, che stimolino la costruzione di legami e ponti all’interno di una società inclusiva e attenta ai diritti di tutti, nel segno del rispetto di ogni componente del caleidoscopio culturale del nostro tempo”. Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni spiega l’importanza della Giornata europea della Cultura Ebraica, che in Italia si terrà il prossimo 18 settembre e vedrà Milano come città capofila. In tutto sono 74 le località italiane che hanno aderito all’initizativa mentre 35 i paesi europei che partecipano. Di seguito, il testo integrale dell’intervento della presidente dell’Unione di presentazione dell’attesa Giornata.
La Giornata Europea della Cultura Ebraica è nata diciassette anni fa per favorire una conoscenza diretta della cultura e delle tradizioni ebraiche, aprendo le porte di sinagoghe, musei e altri siti ebraici sparsi ai quattro angoli del continente.
Tra appuntamenti artistici, musicali, enogastronomici e di approfondimento, un’iniziativa che nasce nella convinzione che il primo passo per abbattere il pregiudizio, qualsiasi pregiudizio, sia proprio favorire cultura e conoscenza.
L’edizione 2016 coinvolgerà in Italia ben settantaquattro località, da nord a sud alle isole, a testimoniare la capillare presenza degli ebrei nella storia del nostro Paese, da oltre due millenni minoranza viva, in grado di portare un positivo contributo alla società in termini di valori e di contenuti.
Coordinate dall’Ucei, comunità ebraiche, enti locali, pro-loco e associazioni del territorio, che ringraziamo per l’impegno profuso nell’organizzazione di tante iniziative di qualità, daranno vita tutte insieme, domenica 18 settembre, a un appuntamento di carattere nazionale. Che vede partecipare ogni anno diverse decine di migliaia di visitatori, e la presenza di rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, cui va il nostro sentito apprezzamento per l’attenzione che ogni anno riservano all’iniziativa.
Quest’anno, il tema scelto dall’Aepj (l’Associazione europea per la preservazione e la promozione del patrimonio culturale ebraico), che coordina l’evento a livello europeo, è di grande interesse: “Le lingue ebraiche”. Un titolo che sembrerebbe una contraddizione in termini, ma solo apparente.
Se gli ebrei hanno fondato la propria esistenza sulla Torah, fonte di vita e sapere per l’ebraismo e riferimento per la cultura mondiale, scritta nella lingua sacra, l’ebraico, gli ebrei sparsi nel mondo a seguito delle diaspore hanno sviluppato una quantità di altre parlate e dialetti, che hanno contribuito alla trasmissione della nostra cultura di generazione in generazione.
Dallo Yiddish degli ebrei dell’est Europa al Judeo Espanol degli abitanti e degli esuli da “Sefarad”, la Spagna, ai linguaggi delle comunità ebraiche dei Paesi arabi, per continuare, in Italia, con gli antichi e coloriti dialetti: il giudaico-romanesco, il “bagitto” livornese, il giudaico-veneziano e il giudaico-piemontese, solo per citare quelli ancora in uso. Ma lo stesso ebraico, come noto, è protagonista, caso unico nella storia, di una vera e propria rinascita, lingua antica che diventa idioma nazionale di uno Stato moderno, Israele, grazie all’opera di Eliezer Ben Yehuda e dei primi pionieri che ebbero l’intuizione di far rivivere lo spirito della Nazione anche attraverso la lingua utilizzata dai propri abitanti.
Temi e spunti di riflessione e approfondimento, che daranno il “la” a un gran numero di iniziative e proposte interessanti, che ci auguriamo potranno essere seguite come tutti gli anni da un folto pubblico.
La Giornata si inaugurerà quest’anno a Milano, designata quale “capofila” dell’iniziativa, nell’anno in cui si celebrano i centocinquant’anni anni della Comunità e anche un altro importante anniversario: i sessant’anni del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, punto di riferimento per tutti gli studiosi di storia ebraica in Italia, il cui apporto culturale è stato e continua a essere di grande rilievo.
Siamo convinti che in un periodo storico estremamente complesso e difficile quale è quello che stiamo vivendo, sia importante continuare a proporre iniziative positive, che stimolino la costruzione di legami e ponti all’interno di una società inclusiva e attenta ai diritti di tutti, nel segno del rispetto di ogni componente del caleidoscopio culturale del nostro tempo.
La Giornata Europea della Cultura Ebraica è una occasione per condividere tale idea di mondo, in cui si possa convivere serenamente nelle pur indispensabili e anzi feconde diversità, portatrici di un valore aggiunto per tutti.
Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(3 agosto 2016)