Le guerre civili

Valerio-Fiandra 2Immaginiamoci un futuro, anzi no, un presente nel quale le crisi mondiali abbiano portato a un clima tale da scivolare in guerre civili. Caduta delle valute e delle borse, crollo degli ecosistemi e dei valori condivisi, povertà diffusa nel 99 per cento della popolazione, rivolte di massa e repressioni spietate. Fra chi vorresti essere – Lettore di questo esercizio che tra breve rivelerà su quale libro-attrezzo è stato messo alla prova fino a cinque minuti fa – , fra il novantanove o fra l’uno per cento?
Travestito da poliziesco, e da romanzo fantapolitico, Il Demone di Angkor Vat è un libro che pone domande estreme ma oneste. John Burdett – ex avvocato inglese a lungo trapiantato a Hong Kong – ha scritto più di un romanzo per il suo personaggio seriale, il detective della polizia thailandese Sonchai Jitpleecheep: in quest’ultimo però, appena edito come gli altri da Bollati Boringhieri (traduzione Carlo Prosperi), la sua capacità di osservare e giudicare (questa la trovata originale ed efficace) da scrittore occidentale nei panni di un personaggio orientale la nostra cadente società raggiunge il culmine. Una storia per stomaci e cervelli forti, dove i riferimenti alla cronaca e alla politica sono abilmente tessuti per far da palcoscenico a personaggi d’invenzione. Il dominio della tecnologia è il campo di lotta dove Americani, Russi e Cinesi agiscono con spregiudicatezze senza limiti: il confine stesso fra umani e transumani – persone come noi ma ‘potenziate’, una Specie di robot in carne sangue e ossa – diventa così labile da confondere sia il buddhista eroico poliziotto Sonchai sia noi lettori: è il nostro possibile futuro? È già così? Come ci si salva?
Sul piano strettamente narrativo il romanzo avvince, pieno come è di trovate e colpi di scena, ma è su quello pseudo filosofico-religioso che il tentativo di Burdett cerca di convincere. È come se un Conrad dei nostri tempi volesse continuare ciò che aveva adombrato nel suo Cuore di Tenebra: e l’orrore che ha visto e commesso Kurz (chi non avesse letto il capolavoro del polacco-inglese, avrà pur visto Marlon Brando interpretare l’ex generale americano che si fece dio in Apocalypse Now) diventa tecno orrore, strumento di dominio repressivo assoluto – sfruttando, ancora una volta, la forza strumentale delle credenze religiose e il bisogno di superstizione delle masse.
Intendiamoci, però: la materia di un libro è la stessa per ogni lettore, ma ogni lettore vi trova sapori e sensazioni diverse, che dipendono dalla sua sensibilità o cultura, dalla sua ingenuità o sofisticatezza. Per esser ancora più a prova di fraintendimento, non è che uno sciocco sia meno capace di un saggio, un lettore professionale migliore di chi legge per far passare il tempo: semplicemente gusteranno sapori differenti. Tutto ciò per avvertire chi di voi poi lo leggesse, ‘sto libro: è un truculento, avventuroso, esplicito fumettone fanta para scientifico. Ma non solo, a parer mio.
Ultima avvertenza: se avete già letto gli altri episodi della tribolata ma santa vita di Sonchai, godrete di più.

Valerio Fiandra

(4 agosto 2016)