Rio 2016 – Da Hava Nagila alla Samba
Raisman prova a ripetersi

2016 U.S. Olympic Trials - Women's Gymnastics - Day 2 A Londra 2012 sulla stampa americana la chiamavano “la brava ragazza del Massachusetts”. Adesso pare che il suo soprannome tra le colleghe sia “grandma“, nonnina. Non per la sua età, è stato specificato, ma per il fatto che le piace fare sonnellini. Del resto è anche vero che quattro anni sono secoli per una ginnasta, ma ciononostante a 22 anni Alexandra Raisman è stata scelta lo stesso come capitana della squadra statunitense di ginnastica artistica ai Giochi Olimpici di Rio, denominata le “Fierce Five”. Inoltre, si è anche conquistata un posto nella gara individuale all-around, con cui potrà replicare il successo della scorsa edizione, dove si è conquistata un oro sulle note di Hava Nagila. C’è grande attesa dunque per la performance di Aly, che ha anche visto realizzarsi a Rio un altro suo desiderio, quello che le vittime di Monaco 1972 venissero ricordate. Era a loro che aveva infatti dedicato la sua medaglia quattro anni fa, auspicando che la memoria degli atleti israeliani uccisi proprio quarant’anni prima trovasse il giusto riconoscimento da parte del Comitato Olimpico Internazionale, che quest’anno ha finalmente istituito un memoriale all’interno del villaggio olimpico.
Raisman è arrivata seconda alle qualificazioni americane per la gara individuale, superando la campionessa in carica Gabby Douglas e dietro la tre volte campionessa del mondo Simone Biles. Inoltre la squadra ha statunitense si è qualificata come prima per la finale a squadre, con un punteggio di 185.238 con cui ha superato le forti Cina e Russia. Raisman in totale nella sua carriera ha vinto quattro medaglie mondiali (due ori, un argento e un bronzo) e tre olimpiche (due ori e un bronzo). Quello brasiliano è dunque un grande ritorno per Aly, la quale dopo il successo di Londra si era allontanata per qualche tempo dalle competizioni esibendosi con la sua squadra in un tour, partecipando al programma televisivo Ballando con le stelle e presenziando come ospite d’onore alle Maccabiadi in Israele nel 2013.
Alexandra, che tutti conoscono come Aly, è nata nel 1994 in Massachusetts, e l’identità ebraica nella sua famiglia ha sempre avuto un peso importante. Tanto che la scelta di Hava Nagila come musica per la sua performance olimpica a Londra non è stata affatto casuale: “Sono ebrea, ecco perché volevo quell’accompagnamento musicale“, aveva dichiarato dopo la vittoria. “Volevo qualcosa a cui il pubblico potesse battere le mani, specialmente visto che siamo a Londra. È molto più bello quando il pubblico vive la gara con te – le sue parole – ed è stato davvero divertente sentirlo tenere il ritmo“. Una melodia resa ancora più significativa, come aveva poi aggiunto Aly, dal fatto che era risuonata nell’arena olimpica proprio nell’anno in cui si celebrava il quarantesimo anniversario dalla strage di Monaco. “Anche se non l’ho scelta apposta ha reso tutto ancora più speciale, e vincere l’oro oggi significa molto per me. Se ci fosse stato un minuto di silenzio lo avrei sostenuto e rispettato“, ha sottolineato la ginnasta, all’epoca diciottenne e l’unica atleta ad essersi espressa in merito.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(9 agosto 2016)