“Risorgimento e Liberazione,
i nostri punti di riferimento”
“I leader religiosi hanno il compito di ribadire l’infinito rispetto per l’umanità, la potenzialità infinita di cui ciascun essere è portatore, che permette a noi come singoli individui ma anche alla nostra società di crescere e di svilupparsi”.
Lo ha ricordato oggi in Palazzo Vecchio, in un denso intervento in cui costanti sono stati richiami ai valori della Resistenza e a quelli del Risorgimento, il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, invitato dal sindaco Dario Nardella a stimolare una riflessione, nel giorno più importante per la città, sulla sfida della convivenza civile e religiosa.
L’occasione il 72esimo anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo del capoluogo toscano, celebrato in queste ore con il tradizionale corteo che da Piazza dell’Unità ha portato centinaia di cittadini a sfilare, tra due ali di folla, fino a Piazza della Signoria. Tra i vessilli che hanno guidato il corteo anche quello della Comunità ebraica fiorentina, presente alla cerimonia con una significativa delegazione guidata dal presidente Dario Bedarida (al suo fianco, tra gli altri, anche la Consigliera UCEI Sara Cividalli).
Dedicata al partigiano Giorgio Pacini, scomparso lo scorso maggio, la cerimonia ha visto anche gli interventi dell’imam Izzedin Elzir e di monsignor Andrea Bellandi. Da entrambi l’invito a isolare i violenti e a lavorare tutti insieme “per la nostra città”.
“Oggi – ha affermato il sindaco – non potevamo pensare al valore e al significato della liberazione per Firenze e per l’umanità in generale senza interrogarci su cosa stia succedendo nel mondo. La strage di Nizza del 14 luglio con 85 morti, l’uccisione di padre Jacques Hamel a Saint-Étienne-du-Rouvray del 26 luglio, l’attentato a Kabul del 22 luglio con più di 80 morti sono solo gli ultimissimi attacchi terroristici più vicini a noi. Attacchi che ormai quasi settimanalmente siamo chiamati a commentare e a proposito dei quali ogni volta ribadiamo, credendoci, che non vogliamo abituarci a questa spirale di terrore e morte, alla ineluttabilità di una condizione di paura e di soppressione”.
(Foto di Sergio Servi)
(11 agosto 2016)