JCiak – Jodo, ecco il Pardo
Un omaggio alla poesia, alla visionarietà, alla libertà d’espressione. Con queste motivazioni il festival di Locarno premia domani Alejandro Jodorowsky, cineasta, teatrante, scrittore, poeta e guru spirituale. Lo stesso Jodorowsky (Jodo per i fan di tutto il mondo) 87enne e più impegnato che mai, parteciperà a una conversazione aperta con il pubblico. In parallelo saranno proiettati La danza de la realidad (2013) ispirato alla sua difficile infanzia come figlio di ebrei ucraini emigrati in Cile e il suo seguito ideale, Poesìa sin fin, che ha debuttato pochi mesi fa a Cannes; La montaña sagrada (1973), vicenda surreale ambientata nel magico mondo degli alchimisti e Santa sangre (1989) che illumina con sanguinosa ferocia lo strano legame tra madre e figlio.
Adorato dalla critica e dal pubblico, Jodorowsky è uno di quei rari artisti capace, fin da giovane, di spaziare fra i diversi generi mescolando arte e vita in una creatività felice e torrenziale. Chi non digerisce i suoi film, sempre in bilico fra simboli e surrealismo, simbolismo, può infatti rifarsi con il suo magnifico romanzo Quando Teresa si arrabbiò con Dio, i suoi tarocchi o la psicomagia
Figlio d’immigrati ucraini esiliati in Cile, inizia la sua carriera artistica come marionettista, poeta e regista di teatro. A 23 anni si trasferisce in Francia e si unisce alla compagnia di Marcel Marceau e cinque anni più tardi crea, assieme a Roland Topor e Fernando Arrabal, il movimento artistico Panique, inteso a superare il surrealismo. Successivamente si trasferisce in Messico, dove, nei diciassette anni seguenti, rivoluziona la scena artistica, creando il teatro d’avanguardia e girando Fando y Lis, El Topo, La montaña sagrada e Santa Sangre, film che lo faranno conoscere negli Stati Uniti e nel mondo intero come cineasta di culto. Pur non essendo mai stato realizzato, il suo progetto di adattamento cinematografico del romanzo di Frank Herbert Dune,influenzerà il cinema di fantascienza fino ai nostri giorni. Negli anni a seguire realizzerà anche fumetti, creando assieme a Moebius la serie L’Incal e con Juan Gimenez La Caste des Méta-Barons.
“Alejandro Jodorowsky è un artista la cui opera scavalca i confini del cinema e che secondo la tradizione delle avanguardie non separa la vita dalla creazione artistica”, sottolinea il direttore del Festival Carlo Chatrian illustrando le ragioni del Pardo d’onore Swisscom.
“Il premio che il Festival gli attribuisce arriva in un momento in cui l’artista franco-cileno sta realizzando un racconto autobiografico per immagini che si pone come un lungo e ininterrotto film, un’opera che entra in dialogo con la sua concezione dell’arte e la sua visione della realtà. Consegnare il Pardo d’onore a Alejandro Jodorowsky significa infine porre l’accento sulla poesia come capacità di oltrepassare l’orizzonte del reale, e ridare voce a quella visionarietà e libertà di espressione di cui oggi si sente un grande bisogno”.
Fra i vincitori del Pardo d’onore delle scorse edizioni vi sono Samuel Fuller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Sydney Pollack, William Friedkin, Jia Zhang-ke, Alain Tanner, Werner Herzog, Agnès Varda e, nel 2015, Michael Cimino e Marco Belloccio.
Daniela Gross
(11 agosto 2016)