Milano

silenzio-mediaNell’anno del suo 150esimo anniversario, la Comunità ebraica di Milano il 18 settembre sarà anche attrice protagonista della Giornata Europea della Cultura Ebraica: proprio Milano infatti sarà città capofila di questa edizione. Tanti gli ospiti di prestigio che parteciperanno alle diverse iniziative organizzate lungo tutta la giornata e in diversi punti della città. Ad aprire la domenica milanese, l’evento organizzato nella suggestiva cornice della Sinagoga centrale (ore 11.00), con la presenza di figure istituzionali della società italiana che si confronteranno sul tema del “Valore della parola”. A seguire (ore 12.30), sempre all’interno del tempio, sarà inaugurata la mostra fotografica “Grand Tour. Viaggio nell’Italia ebraica”: esposta per i 500 anni del Ghetto di Venezia, la mostra, con fotografie di Alberto Jona Falco – ideatore e curatore dell’iniziativa – viene eccezionalmente allestita a Milano. Dopo l’inaugurazione sarà possibile fare una visita guidata della Sinagoga, tra i simboli della Comunità ebraica cittadina.
Prima di proseguire con il programma della Giornata, vi sarà un momento dedicato all’impegno della Keillah (Comunità) verso gli anziani, con l’inaugurazione alla residenza Arzaga di “Healing Garden – Il giardino della salute”. Incontro a cura dell’Associazione Volontariato “Federica Sharon Biazzi Onlus con la collaborazione di Residenza anziani Arzaga.
potere parola mlanoNel pomeriggio ci si sposta al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (via San Vittore 21): “Parole tra amore e arte”, il tema che vedrà confrontarsi un rabbino e uno stoico dell’arte: da una parte infatti ci sarà rav Amedeo Spagnoletto, rabbino, sofer e docente al Collegio rabbinico italiano mentre dall’altra il volto televisivo di Philippe Daverio, storico dell’arte e scrittore.
In una giornata dedicata alle lingue non poteva mancare l’yiddish e la sua ironia che saranno portati in scena dalla Compagnia Teatro Al Settimo con lo spettacolo “Ridere in ebraico” (ore 16.30).
Grande attesa poi per l’incontro delle 17.30 in cui nello spazio del Museo da Vinci si parlerà con ospiti di primo piano de “Le parole ebraiche nell’arte, nella letteratura e nella Bibbia”. A discuterne sotto diversi profili, Giulio Busi, filologo, professore di Cultura ebraica alla Freie Universität di Berlino nonché editorialista del Sole 24 Ore; rav Roberto Della Rocca, rabbino e direttore dell’area Cultura e formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Sara Ferrari, traduttrice e docente di Lingua e cultura  ebraica all’Università degli Studi di Milano. A moderare l’incontro il gallerista Jean Blanchaert, illustratore e maestro calligrafo.
Anche la musica è un tipo di linguaggio, come racconta l’appuntamento serale con il “Viaggio musicale semiserio fra i compositori ebrei del Musical del Novecento”, curato da Alberto Milazzo e Eleonora Zullo (ore 18.30). A seguire, protagonista sul palco sarà la lingua ebraica grazie allo studioso Chaim Baharier, maestro di ermeneutica biblica e del pensiero ebraico che alle 20.30, che sempre nella cornice del Museo parlerà al pubblico de “La parola ebraica come potenziale di alleanza”.
Ultimo appuntamento dell’intensa giornata dedicata alla cultura ebraica alle 21.15, con u viaggio tra tempi e luoghi diversi per scoprire l’intreccio tra musica e identità ebraica grazie allo spettacolo Caffè Odessa, portato in scena da Miriam Camerini, Manuel Buda e Bruna Di Virgilio. Dall’ebraico, all’yiddish al ladino, le note accompagneranno il pubblico nei diversi angoli del mondo della diaspora ebraica.