La regola della varietà
Confesso che mi sfugge qualcosa. Esiste nella cultura europea una consuetudine sul modo di vestire in spiaggia così radicata da rendere impossibile l’integrazione di chi non si adegua? Osservando una qualunque delle nostre spiagge non ho assolutamente questa impressione: così come da un ombrellone all’altro si può trovare una varietà impressionante di abitudini alimentari (da chi si porta un po’ di frutta per tutto il giorno a chi si rimpinza al ristorante), così c’è altrettanta varietà nel vestiario, soprattutto femminile. C’è chi si vuole abbronzare il piu possibile e chi teme di scottarsi, chi si avvolge in un pareo appena fa un passo fuori dal proprio lettino, chi copre le braccia e chi le gambe. L’unica regola sembra essere la più totale libertà e varietà.
Imporre una regola in un contesto in cui eravamo abituati a non avere regole non significa forse fare il gioco di quelli che cercano di costringerci a cambiare il nostro modo di vivere?
Anna Segre, insegnante
(26 agosto 2016)