Qui Ferrara – Libro ebraico in festa
Pagine d’arte e di famiglia

Schermata 09-2457637 alle 13.18.30Si è parlato molto di musei, in questa edizione della Festa del Libro ebraico di Ferrara, occasione per annunciare al grande pubblico l’apertura della prima parte del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah nel 2017. Ma, come recita il nome della festa, anche i libri hanno avuto grande spazio e sono stati protagonisti. Tra questi, nel pomeriggio di domenica, c’è stata l’occasione di parlare di Venezia e del suo ghetto, con una dei suoi massimi esperti, Donatella Calabi, autrice di Venezia e il ghetto. Cinquecento anni del “recinto degli ebrei” (Bollati Boringhieri, Torino, 2016) nonché curatrice della mostra Venezia, gli ebrei e l’Europa, 1516-2016 esposta a Palazzo Ducale fino al prossimo 13 novembre. A discutere del ruolo storico e sociale del Ghetto assieme a Calabi, Marina Caffiero, docente dell’Università La Sapienza di Roma.

Un’altra prospettiva per capire la storia dell’ebraismo in Italia è quella seguita da Sofia Locatelli e Mauro Perani nel loro libro dedicato a Le ketubbot italiane della collezione Fornasa (Giuntina): si tratta di 72 ketubbot inedite, per lo più italiane, delle quali 68 appartenenti alla collezione di Judaica di Gianbeppe Fornasa e quattro conservate presso il Fondo Campori della Biblioteca Estense di Modena. I dati presenti nelle schede descrittive delle ketubbot, contratti matrimoniali ebraici, ci forniscono preziose informazioni su un momento significativo della vita delle comunità ebraiche italiane dei secoli XVII-XX, oltre a svelarci le tendenze artistiche in voga nelle varie epoche e nelle diverse città. A discutere con autori il valore di questi preziosi documenti, importanti sia per le informazioni che vi sono contenute sia per la loro qualità artistica, il direttore del Cdec di Milano Gadi Luzzatto Voghera.

Schermata 09-2457637 alle 13.20.44E arte e parole erano anche al centro dell’inaugurazione della mostra Alefbeth. Segni dell’alfabeto ebraico”, presso la sede dell’Associazione Rrose Sélavy, a cura di Gloria Soriani e con la presentazione della storica dell’arte Sharon Reichel.

A chiudere la giornata invece, un racconto familiare legato a Ferrara e al suo mondo ebraico, ovvero quello firmato dall’ambasciatore Sergio Minerbi nel suo I Minerbi. Una famiglia ebraica ferrarese (Salomone Belforte & C., Livorno, 2015). “Questo libro ha delle radici lontane. – la descrizione che Minerbi, autorevole analista di questioni internazionali, membro di spicco degli Italkim (la comunità ebraica italiana d’Israele) e apprezzato collaboratore di Pagine Ebraiche, fa del suo libro – Poco prima del 1960 il mio vicino di casa, dottor Kuppfer, specialista in manoscritti ebraici antichi, mi disse che alla Biblioteca Nazionale di Gerusalemme c’era la copia di un manoscritto del 1379 riguardante i Minerbi di Ravenna. Da quel momento ho dedicato quanto più tempo ho potuto alla storia dei Minerbi che oggi sottopongo al lettore italiano”. “Durante alcuni secoli i Minerbi si sono distinti per la loro onestà professionale accompagnata da profondi studi ebraici. – prosegue l’ex ambasciatore d’Israele a Bruxelles – Possiamo considerare capostipite della famiglia Jacob Vita Minerbi (ca. 1704-1796). Egli mandò a Trieste suo figlio Graziadio, padre di tre figli, due dei quali fondarono le Assicurazioni Generali di Trieste nel 1831. I Minerbi si distinsero anche per il loro amor di Patria finché furono cacciati dagli incarichi governativi in seguito alle leggi razziali contro gli ebrei nel 1938”. Ad accompagnare Minerbi – di cui esce in libreria per l’editore Bonanno Una relazione difficile, sottile analisi dei tortuosi rapporti tra ebraismo e i vertici della Chiesa a cui Pagine Ebraiche di settembre dedica ampio spazio con la recensione firmata dallo storico Mario Toscano – Emanuele Ascarelli, autore televisivo, lo scrittore Riccardo Calimani e Paolo Orsucci, ebraista.