Torinodanza, Eno
rovina la festa
Aderisce al boicottaggio di Israele l’artista e produttore Brian Eno, che a Torino nega l’utilizzo di una delle sue musiche alla Batsheva Dance Company, la popolare compagnia israeliana diretta da Ohad Naharin che questa sera al Palazzo Regio inaugura Torinodanza. Una decisione che riporta al centro delle cronache italiane i veleni del Bds e la trasversalità delle azioni di rifiuto dello Stato ebraico. “Abbiamo rispettato in pieno il desiderio di Mr Eno – sostiene il management della Batsheva, le cui parole sono riportate tra gli altri dalla Stampa – e sostituito la musica nel pezzo ‘Humus’. Con grande tristezza in quanto crediamo che questo genere di azione sia inutile e non dia nessun contributo alla soluzione del conflitto, a porre termine all’occupazione e a portare la pace nella nostra regione. Ohad Naharin è stato un attivista politico per anni all’interno di Israele e non ha mai esitato ad esprimersi sulla situazione sulla Striscia di Gaza. II suo profondo impegno per la libertà dello spirito umano si riflette nel suo operato come nelle creazioni artistiche”. Questa la posizione espressa dal direttore della manifestazione, Gigi Cristoforetti: “Eno ha fatto bene se in coscienza non se la sentiva. Però la nostra scelta di invitare uno spettacolo bellissimo non è in alcun modo politica. E pura arte e dentro un teatro la politica non deve entrare, al di là delle opinioni personali di ciascuno, che vanno rispettate”.
Scompare alla soglia dei 95 anni Enrica Zarfati, l’ultima ebrea romana sopravvissuta ad Auschwitz ancora in vita. “Abitante storica del quartiere Garbatella, aveva raccontato la Shoah, mantenendo viva la memoria di quell’orrore, testimone coraggiosa e lottatrice determinata contro ogni forma di negazionismo” la ricorda in una nota la Comunità ebraica della Capitale. “Ci uniamo al dolore della sua famiglia, dei suoi cari, dei tanti che da lei hanno appreso una lezione di impegno e di coraggio. Sia il suo ricordo di benedizione” dice la presidente UCEI Noemi Di Segni.
Se fosse uno scatto di epoca fascista potrebbero essere tanti piccoli balilla, scrive Repubblica. E invece sono 13 ragazzi che hanno partecipato alla tre giorni “Camelot skinhead” nel trevigiano, immortalati mentre posano con il braccio alzato per imitare il saluto nazista. Forte protesta dell’Anpi, non appena lo scatto è diventato virale in rete.
Su La Stampa, si racconta il viaggio che rabbini da tutto il mondo intraprendono in queste ore in Calabria alla ricerca dei cedri più belli per la festa di Sukkot. Un racconto suggestivo, macchiato però da questo passaggio davvero sconcertante: “Ogni frutto viene venduto dagli agricoltori a 10 euro – si legge – per essere poi rivenduto dagli ebrei a una cifra che va dai 300 ai 400 euro”.
In arrivo nel quartiere ebraico romano alcuni pilomat, i dissuasori semiautomatici a scomparsa che possono impedire il passaggio delle auto. “Completate le opere – scrive Repubblica – saranno rilasciati permessi ai genitori dei bambini delle scuole ebraiche e anche regolamentato il carico e lo scarico merci per ristoranti e attività commerciali”.
Sofferta vittoria dell’Italia nel match di esordio delle qualificazioni ai Mondiali del 2018 contro Israele. Tre a uno in dieci, partita chiusa nel finale grazie a uno spunto vincente di Ciro Immobile. Il Corriere dello sport parla di “Ital-Ventura tutto cuore”.
Sarebbe in calo in Israele la popolarità di Netanyahu per le ripercussioni di una lite avuta col ministro dei trasporti Israel Katz (Likud) circa l’opportunità di svolgere durante il riposo sabbatico lavori urgenti di manutenzione alle ferrovie. “Preoccupato per le ripercussioni negative nelle relazioni con i partiti ortodossi – scrive Avvenire – venerdì il premier li ha bloccati a sorpresa. Di conseguenza i lavori sono stati completati solo domenica, paralizzando la linea ferroviaria Tel Aviv-Haifa e lasciando 150 mila passeggeri in balia di altri trasporti pubblici aleatori”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(6 settembre 2016)