La Giornata delle porte aperte
Sarà il ministro della Difesa Roberta Pinotti ad inaugurare la diciassettesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. L’annuncio è avvenuto nel corso della conferenza stampa nazionale di presentazione dell’iniziativa, svoltasi questa mattina a Milano nei locali della Biblioteca Comunale Centrale.
L’appuntamento con la Giornata è per domenica 18 settembre, con il capoluogo lombardo investito del ruolo di città capofila in Italia della manifestazione, nei mesi in cui la sua Comunità ebraica festeggia i 150 anni dalla nascita.
“Lingue e dialetti ebraici”, il filo conduttore di un’edizione che avrà come ospite d’onore proprio il ministro Pinotti, che all’apertura in sinagoga a Milano declinerà una parola ebraica dai grandi risvolti simbolici: “shalom” (pace). Settantaquattro località distribuite in quattordici regioni apriranno contestualmente le proprie porte con iniziative rivolte a tutta la cittadinanza.
La conferenza stampa, coordinata dal Consigliere comunitario con delega al festival ‘Jewish in the city’ Gadi Schoenheit, ha visto gli interventi dell’assessore alla Cultura del Comune Filippo Del Corno, del vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara, del direttore dell’Area Cultura e Formazione UCEI rav Roberto Della Rocca, dell’assessore alla Cultura della Comunità ebraica Davide Romano.
“La Giornata Europea della Cultura Ebraica è una iniziativa fondamentale, soprattutto perché ci offre la possibilità di approfondire temi che affondano le radici nella cultura ebraica offrendo all’intera società italiana una chiave di lettura su questioni di primaria importanza per tutti”, ha detto Del Corno.
“In un’Europa segnata dalla crisi, dove il radicalismo e il mancato rispetto della diversità sono una minaccia per tutti, i valori dell’ebraismo costituiscono un presidio per la tutela delle differenze e della sacralità della vita. Questi valori sono al centro della Giornata, uno spazio in cui raccontare al grande pubblico le tradizioni dell’ebraismo, il suo legame con i diversi Paesi europei e con l’Italia”, ha detto Mortara.
“Le parole richiedono una grande responsabilità da parte di chi le pronuncia. Perché se indirizzate in un certo modo possono distruggere persone, speranze e progetti. Nel bene e nel male, non possono più tornare indietro. Questa Giornata rappresenta un’occasione davvero unica per rilanciare concetti e sostanza”, ha detto Rav Della Rocca
“È una Giornata caratterizzata da molte sfide, da mondi e culture che si incontrano in un intreccio di grande fascino e suggestione. La sfida più stimolante è costituita senz’altro dall’intervento del nostro capo delle forze armate in sinagoga. Parlare di pace in un periodo storico così complesso ha un alto valore simbolico”, ha detto Romano.
“La cultura è prima di tutto un formidabile strumento di condivisione con la società italiana e con le sue istituzioni. La grande disponibilità offertaci in questo senso dal Comune di Milano è il segno di una continuità e di una comunanza di intenti che va avanti da molti anni” ha detto Schoenheit
Erano presenti in sala, tra gli altri, i co-presidenti della Comunità ebraica di Milano Raffaele Besso e Milo Hasbani, l’assessore alla Cultura dell’Unione David Meghnagi e Raffaella Di Castro del Centro Bibliografico UCEI.
Per maggiori informazioni: www.giornatadellacultura.it