Terremoto, un aiuto a chi soffre
IsraAid racconta la sua sfida
Gestire una situazione di difficoltà. Mantenere i nervi saldi quanto tutto attorno diventa estremo. Mettere al servizio di chi ha bisogno la propria professionalità e il proprio altruismo, aiutando a risolvere piccoli e grandi problemi.
L’esperienza di IsraAid, la ong israeliana che opera in stretta sinergia con gli enti ebraici italiani suoi luoghi del terremoto per portare assistenza alle popolazioni colpite, al centro di un intenso seminario di formazione in svolgimento nell’aula magna del Collegio Rabbinico a Roma.
Un’occasione di approfondimento, divisa in due sessioni, che ha portato molte decine di giovani a confronto con le principali sfide di cui è investito chi opera sul fronte della risoluzione delle emergenze. In particolare per quanto concerne la sfera del sostegno psicologico a chi ha perso tutto o quasi.
Introdotto dall’assessore UCEI Franca Formiggini Anav, che ha rappresentato l’Unione nella recente iniziativa di solidarietà ad Amatrice realizzata assieme alla Comunità ebraica di Roma, il seminario ha affrontato diverse problematiche. Sia come teoria che come pratica: i ragazzi sono stati infatti protagonisti di alcune simulazioni che li hanno messi a confronto con scenari complessi, dove più scelte sono possibili.
Molti i temi trattati durante il seminario. Dall’entità di un trauma alle sue conseguenze, dalle necessità basilari di chi è colpito alle diverse risposte comportamentali, emozionali, spirituali, cognitive e fisiche. Fino ad arrivare, caso estremo, alle cinque fasi dell’elaborazione del lutto: negazione o rifiuto, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione.
A portare un saluto ai ragazzi anche la presidente UCEI Noemi Di Segni.
(15 settembre 2016)