Qui Milano – “Cultura per costruire pace”

schermata-2016-09-18-alle-14-24-29Inizia con un commosso omaggio alla memoria di Carlo Azeglio Ciampi la 17esima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica a Milano, città capofila per il 2016. “Uomo generoso, giusto e lungimirante che ha dato alla sua vita e al suo impegno, nelle molteplici situazioni e istituzioni che ha guidato, un’impronta ben definita nella difesa dei valori fondamentali. Che sia benedetto il suo ricordo” afferma la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni nella sinagoga di via della Guastalla, dove si raccolgono numerosi rappresentanti delle istituzioni, leader religiosi, comuni cittadini.
“Lingue e dialetti ebraici”, il tema di un’edizione particolarmente significativa per i temi e i contributi che porta all’attenzione dell’opinione pubblica. Ospite d’onore nel capoluogo lombardo la ministra della Difesa Roberta Pinotti, che ha raccolto la sfida lanciata dalla Comunità ebraica: declinare il significato della parola “Shalom” (Pace) dalla sua peculiare prospettiva di capo delle Forze Armate. Una sfida che si apre anche con le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio di sostegno all’iniziativa alla presidente UCEI in cui si ricorda come la cultura, nella sua pluralità, assuma “un valore decisivo per la difesa e lo sviluppo della nostra civiltà”. Una civiltà fondata, spiega il Capo dello Stato, “sul rispetto dei diritti della persona, sul riconoscimento dell’inviolabile dignità dell’uomo, sulla libertà di ciascuno e, in particolare, di minoranze nell’esprimere la loro originalità e la loro differenza”.
Accolti dai due presidenti della Comunità ebraica milanese, Milo Hasbani e Raffaele Besso, dal rabbino capo Alfonso Arbib, dall’assessore alla Cultura Davide Romano e dal Consigliere Gadi Schoenheit, numerosi i cittadini milanesi che si raccolgono in fila fuori dalla sinagoga già dal primo mattino.
“Questa è una città che ha sempre fatto tesoro della sua storia, delle sue tradizioni. Una città che guarda sempre al futuro e che ha in questa Comunità un punto di riferimento. Una realtà con cui esisto un dialogo e un confronto continuo” spiega il sindaco Beppe Sala, il primo a intervenire in sinagoga dopo la visita alla mostra “Grand Tour. Viaggio nell’Italia ebraica” ideata e realizzata da Alberto Jona Falco (per il Comune tra gli altri la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e la Consigliera Sumaya Adbel Qader)
“Confronto e dialogo: due parole chiave per rafforzare la strada della conoscenza reciproca e per combattere insieme la lotta al terrorismo e al fanatismo religiosa” sottolinea l’assessore regionale Giulio Gallera.
“La Giornata è odierna è incentrata sulla parola Shalom. Un termine che usiamo spesso e che mi auguro possa essere di buon auspicio” dice dalla tevà Hasbani. “Abbiamo fatto questa scelta, di parlare di amicizia e dialogo, per dare concretezza a questo bellissimo termine” conferma Besso.
Stimolante la riflessione del rabbino capo, Alfonso Arbib, che ha ricordato come la parola possa essere al tempo stesso “strumento positivo di dialogo, confronto e diffusione di cultura”, ma anche fautrice “di pericoli e di odi terribili”. La Shoah stessa, ha ricordato il rav, “fu preceduta da un diluvio di parole, iniziate ben prima delle persecuzione”. Fermo anche l’ammonimento contro la minaccia della lashon harà, la maldicenza. “Tendiamo tutti un po’ ad autoassolverci, perché tutti più o meno la facciamo. Ma bisogna fare attenzione a quello che si dice, perché le parole possono distruggere le persone. Fino ad arrivare in alcuni casi – spiega il rav – all’estrema conseguenza”.
schermata-2016-09-18-alle-14-27-06“La parola ‘shalom’ ha come radice ‘Shalem’, interezza. Perché come appare a tutti evidente non vi è interezza in un mondo lacerato da guerre e fanatismi” ha esordito nel suo atteso intervento la ministra Pinotti. Un pericolo che passa anche attraverso un uso distorto della parola, scritta e orale. “L’esplosione di razzismo e di antisemitismo in rete è spaventosa. Parole che veicolano odio. Parole che generano violenza. Questo deve insegnarci che non possiamo mai abbandonare la guardia: perché il male si riproduce, va fermato. È anche per questo – ha osservato il ministro – che esistono le Forze Armate”. Ma la parola ha anche una potenzialità positiva, tra le tante: ed è quella, ha sottolineato Pinotti, “di aiutarci ad avere memoria”.
Ad intervenire nel corso della mattinata anche Vittorio Robiati Bendaud, che ha parlato de “Il potere della parola Shalom/Pace”. Al suo fianco Claude Shammah, che ha letto alcuni passaggi delle riflessioni di Norman Stillman, professore della University of Oklahoma.
schermata-2016-09-18-alle-14-26-47A seguire, nella Residenza Arzaga, una importante pagina di solidarietà con l’inaugurazione di “Healing Garden-Il giardino della salute”. Iniziativa rivolta agli ospiti della casa di riposo, promossa dall’Associazione Volontariato “Federica Sharon Biazzi Onlus” con la collaborazione della dirigenza della struttura e dedicata alla memoria di Fernanda Schapira Jarach a 12 anni dalla scomparsa.
Numerosi e significativi anche gli interventi del pomeriggio. Un confronto sul tema “Parole tra amore e arte” con la partecipazione d rav Amedeo Spagnoletto, rabbino, sofer e docente al Collegio rabbinico italiano e Philippe Daverio, storico dell’arte e scrittore. “Ridere in ebraico”, spettacolo di umorismo yiddish
con la Compagnia Teatro Al Settimo. L’approfondimento su “Le parole ebraiche nell’arte, nella letteratura e nella Bibbia” con la partecipazione di Giulio Busi, filologo, professore di Cultura ebraica alla Freie Universität di Berlino ed editorialista del Sole 24 Ore; Sara Ferrari, traduttrice e docente di Lingua e cultura ebraica all’Università degli Studi di Milano; rav Roberto Della Rocca, rabbino e direttore dell’area Cultura e formazione dell’UCEI; Jean Blanchaert, gallerista, illustratore e maestro calligrafo. Un “viaggio musicale semiserio fra i compositori ebrei del Musical del Novecento” con Alberto Milazzo e Eleonora Zullo. L’incontro con Chaim Baharier su “La parola ebraica come potenziale di alleanza”. Concluderà la Giornata lo spettacolo “Caffè Odessa”, percorso musicale attraverso le canzoni ebraiche
con Miriam Camerini, Manuel Buda e Bruna Di Virgilio.

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(18 settembre 2016)