Giornata Europea della Cultura Ebraica
L’intervento del capo dello Stato
In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica – preziosa occasione di incontro, di conoscenza e di dialogo – desidero rivolgere il mio saluto più cordiale alle Comunità e alle Associazioni che tengono viva una presenza vitale e importante, che arricchisce l’articolazione della società del nostro Paese.
La giornata sarà felicemente segnata da molteplici iniziative in diverse città italiane, a conferma del desiderio di partecipare alla costruzione del bene comune. In un tempo di cambiamenti epocali, di straordinarie opportunità, ma anche di fanatismi e di inedite minacce alla civiltà, la cultura, nella sua pluralità, assume un valore decisivo per la difesa e lo sviluppo della nostra civiltà. Una civiltà che si fonda sul rispetto dei diritti della persona, sul riconoscimento dell’inviolabile dignità dell’uomo, sulla libertà di ciascuno e, in particolare, di minoranze nell’esprimere la loro originalità e le loro differenze.
Per la giornata di quest’anno è stato scelto il tema de “Le lingue ebraiche”. La parola e la lingua esprimono un’identità e sono al tempo stesso strumento di confronto e di integrazione. Nella vicenda bimillenaria della presenza ebraica nella penisola, diverse realtà territoriali recano quell’impronta – a partire dai dialetti locali – , esperienze confluite nella storia nazionale, rendendo più coesa la società, più bella la sua arte, più ampia la sua visione.
Oggi tutte le culture e le fedi religiose sono chiamate a un dialogo decisivo per difendere i valori dell’umanità e contrastare e sconfiggere il terrorismo e la violenza. E’ l’intera società che chiede loro un contributo di valori e una testimonianza di solidarietà, che nasce dal rispetto dei diritti di ogni essere umano. L’Europa può essere la palestra e il vettore di una nuova cooperazione nelle società e tra gli stati, di un umanesimo pieno, di un ordinamento che tuteli le differenze e, al tempo stesso, solleciti la coesione sociale.
Sono grato per questa iniziativa che accresce la civiltà del nostro Paese e rivolgo il mio augurio e il mio incoraggiamento a tutte le Comunità ebraiche del nostro continente, affinché, dopo le pagine nere del novecento, si possa continuare a lavorare insieme al cantiere della pace, della libertà, dell’amicizia.
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica
(18 settembre 2016)