Da Merano a Napoli, da Livorno a Trieste
Una Giornata di grandi incontri ed emozioni

Settantaquattro le città, in tutta Italia, coinvolte in questa 17esima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Incontri, tavole rotonde, mostre, concerti: un’offerta variegata, che ha raggiunto un folto pubblico in tutto il paese.
Clicca qui per la fotogallery della Giornata italiana.

QUI TORINO

Piazzetta Primo Levi si anima di persone e banchetti, una bandiera di Israele viene appesa a una parete di fronte alla sinagoga, e per la prima volta la camionetta degli Alpini che silenziosamente sorveglia la zona ogni giorno, passa inosservata. Gli stessi passanti non sono attratti dai mitra, l’occhio cade su questo strano vai vai di gente e qualche curioso si ferma, domanda, o si unisce alla coda davanti all’ingresso della Comunità. Questa non è una giornata come tutte le altre, anche se un’atmosfera così frizzante la si vorrebbe sempre respirare.
La Comunità ebraica di Torino apre le porte alla cittadinanza e lo fa proponendo numerosi appuntamenti che si snodano durante l’intera giornata. Tema centrale le lingue dell’Ebraismo. La Giornata si apre al Centro Sociale con i saluti delle autorità, segue un dialogo-intervista a due tra il rabbino capo di Torino rav Ariel Di Porto e lo studioso e consigliere della Comunità Franco Segre. “Che lingue parla l’Ebraismo”. Molti gli spunti di riflessione: l’origine del linguaggio e delle parole che compare nella Genesi e mette in luce come linguaggio sia nato prima dell’esigenza stessa di comunicazione, visto che Adamo era l’unico uomo sulla Terra. Poi ci si sposta sul terreno della pluralità delle lingue e il riferimento è la Torre di Babele, per chiedersi quanto la differenza dei linguaggi sia da considerarsi arricchimento e quan