Qui Roma – Giornata della Cultura Ebraica
Da Israele al giudaico-romanesco
l’arte di usare le parole
Un’indagine sul linguaggio come entità sfaccettata, composta di forme ed espressioni diverse. Così nel corso dell’incontro intitolato “La forma delle parole: libri di letteratura israeliana rivisitati da artisti italiani”, svoltosi nel pomeriggio di ieri a Roma, si è sviluppato il tema portante della Giornata Europea della Cultura Ebraica, quest’anno dedicata a “Lingue e dialetti ebraici”. Al centro il progetto ExLibris, raccontato dal suo curatore, l’architetto David Palterer, il quale lo ha ideato per raccogliere fondi a finanziamento dell’IIFCA, la Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti. Ne hanno discusso con lui il critico d’arte Marco Tonelli e l’artista Alfredo Pirri, moderati dall’assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Roma Giorgia Calò. Nato come stimolo per riflettere sul potere dei libri, mediatori tra culture diverse, ExLibris ha coinvolto numerosi artisti italiani e internazionali, che hanno rielaborato le copie di opere di altrettanti scrittori israeliani lavorando sulla copertina o tra le pagine e realizzando, in alcuni casi, vere e proprie sculture. L’evento era patrocinato dall’IIFCA stessa, dalla Comunità ebraica di Mantova e dal Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Mantova, promotori dell’iniziativa e della mostra “Gerusalemme di Lettere” allestita presso il Museo di Palazzo Bondoni Pastorio di Castiglione delle Stiviere (Mantova), che era stata inaugurata proprio in occasione della scorsa Giornata della cultura ebraica.
“Il libro è al centro del nostro interesse come luogo che concentra idee, un mezzo per scambiarle e dunque comunicare, che ciò che ci distingue come uomini da tutte le altre specie animali”, ha spiegato Palterer. “Ma le immagini che riusciamo a trasmettere sono frutto di una quantità enorme di linguaggi diversi, non sono solo scritti con le lettere – ha aggiunto – e quello che unisce mondo della letteratura e mondo dell’arte è il fatto di costituire mezzi con cui scriviamo o descriviamo le idee, e così facendo le trasmettiamo”.
Ed è proprio il tema del rapporto che intercorre tra arte e letteratura, ad aver fornito molto stimoli per il pomeriggio della Giornata della Cultura Ebraica Romana. Alla galleria Anna Marra Contemporanea è stata inaugurata infatti la mostra “Il rilievo delle parole”, a cura di Irma Alonzo ed Ariela Böhm, che hanno esposto opere in cui la parola detiene una funzione plastica, facendosi segno e addirittura segno scolpito, riscoprendo una nuova autenticità in questa dimensione. Contemporaneamente, alla Galleria Simone Aleandri si è svolta la presentazione del libro di xilografie di Francesco Parisi, Fuoco nero, fuoco bianco, con un dialogo tra l’autore e l’artista Georges De Canino.
Dedicata a riscoprire il fascino del grande protagonista dei dialetti ebraici nella Capitale, il giudaico-romanesco, è stata infine la sera dell’intensa Giornata. Nell’incontro intitolato “Il giudaico-romanesco: passato, presente e futuro di un’antica lingua”, ne hanno parlato il critico letterario e scrittore Sabino Caronia, la critica letteraria Simona Foà, Micaela Procaccia, dirigente della Direzione Generale degli Archivi del ministero dei Beni e le Attività culturali e del Turismo, e Nicoletta Valente, tra i fondatori dei servizi archivistici Memoria. Ad accompagnare la conversazione, l’esposizione dei pannelli della mostra “È tutta ‘na commedia”, curata da Memoria in collaborazione con l’Adei-Wizo, la Ffederazione Unitaria Italiana Scrittori e il Centro Romano di Studi sull’Ebraismo. A concludere gli eventi con una risata è stato infine lo spettacolo in giudaico-romanesco della compagnia teatrale “Quasi stabile” di Alberto Pavoncello, la compagnia “Quelli del Giudaico-romanesco” e Daniele Volterra.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(19 settembre 2016)