Amalèk…
“…Non possederai nella tua tasca un peso grande e un peso piccolo… avrai un peso regolare e giusto…”. (Devarìm; 25, 13-16) . Nella Parashà di Ki Tetzè che abbiamo letto lo scorso shabbat non è esplicitato che si faccia uso di due pesi e due misure ma si parla soltanto di possesso. Subito dopo la Torah ci parla del ricordo di Amalèk. I Maestri del Midràsh stabiliscono una relazione tra questi due testi a partire dalla loro contiguità. Se tu possiedi due pesi due misure ti porti Amalèk in casa. Se siamo convinti che Amalèk è il nemico emblematico di Israele, dentro e fuori, questa conclusione è molto forte. È evidente che la Torà quando ci parla del possesso di pesi e misure differenti non sta parlando solo di onestà commerciale, come quando si parla di Amalèk non si indica soltanto un nemico fisico. Il commento del Netzìv ci suggerisce che tenersi in casa, o in tasca, due pesi e due misure, anche a patto di non usarle mai, indica la confusione idolatrica e identitaria che è dentro di noi. E non è forse proprio questa ferita inflitta alla concezione monoteistica di Israele la minaccia metastorica di Amalèk?
Roberto Della Rocca, rabbino
(20 settembre 2016)