Qui Roma – “Creatività e solidarietà,
la doppia sfida di Israele”
Quella di Israele è una storia di continuo progresso e sviluppo, permesso dalla capacità di guardare sempre al futuro e dall’impegno per renderlo continuamente migliore. Questo il messaggio della serata di gala del Keren Kayemeth LeIsrael Italia, svoltasi ieri sera a Roma, a Villa Miani, per raccogliere fondi da destinare al progetto “Kfar Saba, una casa per la vita”, con il quale si finanzierà la realizzazione di una nuova struttura per bambini con disturbo dello spettro acustico nella città del centro di Israele. Un messaggio messo in luce dal nuovo ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs, in uno dei suoi primi incontri con la Comunità ebraica capitolina: “Grazie a questa capacità di rispondere alle nuove sfide di un paese che cambia rapdamente, oggi siamo fieri di chiamare Israele la start-up nation – ha sottolineato – ma pensiamo sempre a cosa possiamo fare ancora per migliorare”. Insieme a lui hanno portato i loro saluti anche lo shaliach del Kkl Italia Shariel Gun, il direttore esecutivo delle risorse, lo sviluppo e degli affari pubblici dell’ente Avi Dickstein, il presidente nazionale Raffi Sassun e Cesare Patrone, capo del Corpo forestale dello Stato, con cui il KKL Italia ha rcecentemente firmato una intesa. Nel corso della serata si è poi tenuto uno scambio di opinioni sui temi dell’attualità tra Giulio Terzi, già ministro degli Affari esteri e ambasciatore d’Italia in Israele, e il giornalista Giovanni Sallusti, moderati da Roberto Olla.
“In Israele sono cresciuto in un moshav, una comunità agricola, e dunque oltre che sostenitore sono anche beneficiario degli interventi del Keren Kayemeth”, ha affermato l’ambasciatore Sachs presentandosi al pubblico della Kehillah romana. “Per questo penso che non potremmo immaginare l’esistenza di molte zone del paese come sono oggi senza il suo lavoro e la sua ricerca – le sue parole – che di volta in volta ha saputo adattarsi alle nuove sfide andando oltre la sua prima vocazione ambientalistica e abbracciando ora anche il campo del sociale”. Di quest’ultimo ambito fa parte anche ad esempio il profetto “Kfar Saba, una casa per la vita”, nel quale il Kkl Italia sarà responsabile di tutta la piantagione della vegetazione e della realizzazione di impianti di irrigazione e illuminazione, aree ludiche sportive, recinzioni e pergolati. Grazie a questo intervento, ai bambini e ragazzi vivranno in una nuova struttura con attrezzature adatte alle loro esigenze e saranno circondati da un ambiente verde e accogliente.
“Non c’è luogo in israele dove ci siano dei bisogni sociali in cui il KKL Italia non risponda in modo positivo per soddisfare le esigenze della popolazione israeliana”, ha affermato Dickstein, a cui Sassun ha regalato una maglietta della squadra di calcio A.S. Roma, di cui è diventato grande tifoso nei molti anni di lavoro con la branca italiana dell’ente. “Quando ho iniziato a fare questo lavoro 30 anni fa, l’Italia finanziava la costruzione di un bacino idrico nel deserto, un progetto allora pionieristico – ha ricordato – e ancora oggi il paese agisce da apripista in molti campi e in molte zone di Israele”. Una visione conforme a quella del Corpo forestale dello Stato, come ha sottolineato Patrone, poiché “avviene attraverso cultura dell’intervento, ricordandoci che è l’uomo colui che mette in forma il mondo”.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(21 settembre 2016)