Il convento che aprì le porte
diventa una “casa di vita”
Grazie al loro coraggio molti ebrei perseguitati trovarono rifugio dai nazifascisti. Grazie al loro esempio, quella pagina di memoria è ancora viva. È infatti grazie aVirginia Badetti (madre superiore Maria Agustina) ed Emilia Benedetti (madre Maria Agnese), entrambe riconosciute meritevoli del titolo di Giuste tra le nazioni dello Yad Vashem, se il convento Nostra signora di Sion, in via Garibaldi, è da ieri una “Casa di vita”.
Il riconoscimento della fondazione internazionale dedicata a Raoul Wallenberg, già conferito a numerose altre istituzioni, conventi, case private in tutta Italia, è stato accolto con emozione da un folto groppo di studenti della Catholic University of America e della Australian Catholic University (gli istituti sorgono dove un tempo c’era il convento).
“È significativo che un luogo di vita sia oggi un luogo di educazione. Ed è altrettanto significativo che due dei giovani ebrei nascosti allora siano diventati una insegnante della scuola ebraica, e un altro il direttore del liceo ebraico per 25 anni. Entrambi, oggi qui presenti, grazie a quella pagina di coraggio che li ha riguardati in prima persona, hanno dedicato la loro vita alle nuove generazioni” ha sottolineato nel suo saluto la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
Presente tra il pubblico Rafael Erdreich dell’ambasciata d’Israele a Roma.
(22 settembre 2016)