Paul Celan e la sfida della Memoria
L’arte per raccontare l’indicibile
Incentrato sulla figura del poeta Paul Celan e metaforicamente ambientato all’interno di una fotocamera, il video “Counterlight” dell’artista israeliana Maya Zack si presenta come un viaggio – “surreale, fisico e mentale”, così viene definito nell’introduzione – sulle tracce dell’intellettuale romeno e sulla sua testimonianza unica sulla Shoah e sulla rappresentazione della Memoria. Un contributo fondamentale che è al centro della seconda mostra personale dedicata all’artista, inaugurata negli scorsi giorni presso la Galleria Marie-Laure Fleisch di Roma sotto il nome appunto di “Counterlight” e commentata ieri, nella sede della Fondazione Museo della Shoah, nel corso di un “artist talk” condotto dall’assessore comunitario alla Cultura Giorgia Calò, che fu tra coloro che ebbero l’intuizione di portare Zack in Italia nel 2012.
Apertosi con i saluti del presidente della Fondazione, Mario Venezia, il confronto ha avuto tra i suoi protagonisti i docenti universitari Fiorella Bassan e Paolo Coen e il curatore e critico d’arte Ludovico Pratesi. “Israele è un paese forte, ma al suo interno vive la stessa angoscia di noi ebrei della Diaspora. È sottotraccia, ma comunque esiste. Ma come esiste l’angoscia, vive anche la nostra stessa speranza nel futuro” ha sottolineato nel suo saluto David Meghnagi, assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nel dare il proprio benvenuto al pubblico Venezia ha posto l’accento sul positivo afflusso di visitatori alla mostra sul 16 ottobre allestita in questi giorni presso la sede della Casina dei vallati. “Oltre seicento visitatori in due giorni. E ancora aspettiamo le scuole. Un segnale importante – le sue parole – di attenzione alla Memoria viva”.
(22 settembre 2016)